Esami comprati all'università D'Annunzio Indagato a Pescara anche il prof De Marco

7 Marzo 2014

Il docente di inglese avrebbe accolto le "segnalazioni" di Panzone, agli arresti per 63mila euro e accusato di aver raccomandato il sindaco di Manfredonia Ricciardi e l'imprenditore D'Alba

PESCARA. Sono le 10.23 del 16 giugno 2012 quando nella facoltà di Scienze manageriali inizia l’esame di matematica per l’economia. Due minuti dopo Angelo Riccardi, il sindaco di Manfredonia, da ieri all’obbligo di dimora per corruzione, falso e peculato, è in macchina per tornare in Puglia: Riccardi è in autostrada eppure sul suo libretto universitario, dice l’accusa, risulterà che ha superato l’esame con 18. Esami fantasma, libri sequestrati «intonsi» e «mai sottolineati», idoneità conquistate nonostante i quiz da 8 risposte giuste su 35 date: è il mondo universitario a finire sotto accusa nell’inchiesta del pm Valentina D’Agostino che ruota attorno a Luigi Panzone, 58 anni, di Pianella, professore associato di Tecnica bancaria alla facoltà di Scienze manageriali dell’università D’Annunzio arrestato ai domiciliari con le accuse di corruzione e falso. Panzone era già finito sotto inchiesta per gli esami sospetti e, ancora prima, per la laurea che sarebbe stata comprata dall’ex sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio (il processo è al dibattimento) ma gli investigatori della Digos di Leila Di Giulio hanno continuato a seguirlo, a intercettarlo, si sono appostati all’università allargando l’inchiesta: inizialmente il fascicolo contava 9 persone ma dopo l’archiviazione di alcune posizioni si è ridotto a 5 tra cui il professore di Lingua Inglese Nicola De Marco accusato di falso e un altro docente che, però, è morto.

«Esami per 63 mila euro, altri due prof indagati». Dice l’accusa che Panzone pilotava gli esami: perché? E’ il gip Luca De Ninis a scrivere che «il movente è il denaro»: «Panzone», scrive, «ha una necessità impellente di reperire denaro per riacquisire due proprietà immobiliari a Pianella e non potendo ricorrere al credito bancario, perché protestato, sfrutta il suo ruolo per ottenere utilità da due studenti lavoratori», ovvero Riccardi e l’imprenditore pugliese Michele D’Alba, anche lui all’obbligo di dimora. L’accusa contesta al docente di aver ottenuto «la promessa di 50 mila euro da Riccardi in cambio del superamento di alcuni esami» e «di aver ricevuto 13 mila euro da D’Alba per le agevolazioni» ma anche di aver segnalato i due studenti lavoratori a «docenti compiacenti». Così, sotto inchiesta è finito anche il professore De Marco, 59 anni, di Chieti, accusato di due «false attestazioni sul verbale». All’esito dell’interrogatorio, il gip deciderà se accogliere la misura chiesta dal pm per De Marco, ovvero l’interdizione dai pubblici uffici.

«All’università ho arrangiato le cose». Sono in particolare cinque, per Riccardi, gli esami finiti nel mirino degli investigatori. A tessere le fila dei presunti esami pilotati, dice l’accusa, sarebbe stato Panzone che, in un caso, si limita a «una segnalazione al collega» entrando nell’aula durante l’esame. Riccardi, illustra il gip, passa l’esame e Panzone chiama al telefono una donna (non indagata): «Sto tornando», le dice al telefono, «all’università ho arrangiato le cose e stanno facendo», frase che gli investigatori interpretano come la raccomandazione andata a buon fine. Eppure in un caso, che chiama in causa lo studente D’Alba, «quel diretto interessamento di Panzone» non sarebbe stato sufficiente perché «il protetto», scrive il gip, «non è riuscito a superare la prova scritta avendo fornito solo 4 risposte esatte su 30».

«L’esame sostenuto in autostrada».E’ dagli appostamenti degli investigatori che emerge la cronistoria del 16 giugno 2012 quando il sindaco di Manfredonia arriva a Pescara dove avrebbe dovuto sostenere l’esame di matematica per l’economia. «10.23 il professore inizia l’esame», annotano gli investigatori; «10.25 Riccardi entra al casello autostradale», «12.32 termina l’esame» e gli investigatori aggiungono «Riccardi non ha partecipato all’esame ma sul libretto ha avuto un 18». Per un altro esame, il sindaco di Manfredonia avrebbe ricevuto 30 eppure quando la sua casa è stata perquisita su tre testi previsti, racconta il gip, gli investigatori ne avrebbero trovato solo uno «intonso e privo di sottolineature». E’ inglese la materia che chiama in causa De Marco accusato di «falsa attestazione di idoneità sul libretto universitario» e per cui Riccardi è accusato di aver risposto «solo a 35 dei 70 quiz di cui solo 8 risposte esatte», numeri che portano il gip a commentare «la modalità di esecuzione puramente casuale». E’ dall’imprenditore D’Alba, iscritto anche lui al corso di laurea di Economia e Management che Panzone, secondo il pm, avrebbe ottenuto 13 mila euro per superare gli esami. Il 18 luglio 2012 l’imprenditore si presenta a un altro esame e Panzone chiama il collega per ricordargli: «E’ arrivato il fatidico giorno!», mentre lui replica: «Puoi fare affidamento su di me». D’Alba supera l’esame con 20 e Panzone dice al telefono a una donna: «Michele ha fatto bene il suo impegno professionale».

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