Ex centrale del latte La polemica non frena la marcia delle ruspe

WWf, Italia nostra e comitato abruzzese per il paesaggio denunciano «la perdita di un pezzo di storia dell'architettura contemporanea»

PESCARA. L'ex centrale del latte in via Del Circuito, una delle opere simbolo del ventennio fascista, è stata abbattuta dalle ruspe. Inaugurata nel 1932 su progetto dell'architetto del ministero degli Esteri Florestano Di Fausto, lascerà il posto a un palazzo per uffici. WWf, Italia nostra e comitato abruzzese per il paesaggio denunciano «la perdita di un pezzo di storia dell'architettura contemporanea». 

La tipica facciata in mattoncini rossi, che per il momento è sfuggita alla demolizione assieme al vano scala, resterà in piedi ancora per pochi giorni.  Il 14 giugno scorso il Comune di Pescara ha concesso il permesso per la «restaurazione innovativa» dell'edificio storico, costruito per celebrare la città che aveva dato i natali a Gabriele D'Annunzio.  Ma sette giorni prima di quella data, l'associazione Italia nostra aveva inviato una richiesta formale alla direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici e alla Soprintendenza per chiedere di vincolare il vecchio opificio in stato di abbandono, ai sensi del decreto legislativo numero 42 del 2004.

«Non abbiamo ricevuto alcuna risposta e, per caso, lunedì sera ci siamo accorti che le ruspe erano al lavoro per buttare giù l'edificio», sottolinea Domenico Valente, presidente dell'associazione.  «Il degrado edilizio avanza e un'architettura anonima si sostituisce alle opere simbolo del passato, come l'edificio dell'Onmi sulla stessa via del Circuito, la palazzina della società operaia di mutuo soccorso e il liceo classico di via Firenze», denunciano Camilla Crisante e Chiara Rizzi del Wwf Abruzzo. 

L'assessore allo Sviluppo del territorio Marcello Antonelli ha parlato di una «svista collettiva» in quanto «l'edificio era sfuggito all'attenzione di tutti e oggi è impossibile risolvere il problema con una pezza».  Licio Di Biase, presidente del consiglio comunale, sollecita una variante al piano regolatore che «permetta di aggiornare le opere architettoniche soggette a vincolo paesaggistico».  Il caso dell'ex centrale del latte in via Del Circuito è stato sollevato dal consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo che smentisce l'ipotesi di una svista da parte dell'assessorato: «Sono due anni che l'impresa cerca di ottenere il permesso per la ricostruzione dell'immobile, rimasta in sospeso a causa di un contenzioso giudiziario portato davanti al Tar», incalza il consigliere. 

«Ai sensi del codice dei Beni culturali», continua Acerbo, «un edificio del 1932 può essere vincolato ricorrendo a un provvedimento immediato. Non mi meraviglio che i tecnici del Comune non conoscano l'architetto Di Fausto ma almeno potevano informarsi presso la nostra facoltà di Architettura. Mi chiedo se l'assessore Antonelli fosse a conoscenza della concessione e in caso negativo», conclude Acerbo, «provveda a sostituire i dirigenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA