Ex Cofa, crollano i tetti in Eternit

Amianto e rifiuti sparsi ovunque, la commissione dà l'allarme

PESCARA. I tetti in Eternit all'interno dell'ex Cofa si stanno sbriciolando. Pezzi del pericolosissimo amianto caduti in terra sono sparsi dappertutto. Ciò che si temeva è accaduto: l'ex mercato ortofrutticolo è davvero una bomba ecologica. Le prove sono venute fuori ieri, durante un sopralluogo della commissione ambiente del Comune. I consiglieri si sono trovati davanti a un disastro. L'ex Cofa è diventato una discarica a cielo aperto. La cosa fa ancora più impressione se si pensa che l'immobile di 4 ettari si trova sulla riviera di Porta Nuova, proprio sotto il prestigioso ponte del Mare, simbolo della città di Pescara.

AMIANTO SBRICIOLATO Ma il fatto più grave è che i tetti in Eternit dei capannoni si stanno sbriciolando e il pulviscolo dell'amianto rischia di diffondersi nell'aria. La commissione, presieduta da Nico Lerri, ha trovato pezzi di Eternit di diverse dimensioni sparsi ovunque. La bonifica dell'amianto, di cui si parla da anni, non è mai stata avviata e ora l'immobile è diventato un pericolo per la salute dei cittadini. «Chiederemo al sindaco Luigi Albore Mascia», ha affermato Lerri, «di emanare subito un'ordinanza urgente per sollecitare alla Regione (proprietaria dell'immobile, ndr) l'immediata bonifica dell'area dell'ex Cofa». «L'intervento», ha aggiunto, «dovrà essere eseguito entro trenta giorni per ripristinare le minime condizioni igienico sanitarie nel quartiere».

ECCO LA DISCARICA La situazione più grave è stata riscontrata nel capannone più grande, dove ci sono tracce anche di topi. A terra sono sparsi ovunque pezzi di ferro, polistirolo, plastica, materassi sporchi, cavi elettrici, porte spaccate, frammenti di vetri. In un angolo è stato allestito un giaciglio con a fianco una bicicletta nuova nascosta, probabilmente rubata. Non mancano i rifiuti di alimenti. «Sono stati allestiti dai senzatetto», ha raccontato il presidente della commissione lavori pubblici Armando Foschi, «degli alloggi nei vecchi uffici della Cooperativa 83, che gestiva i servizi all'interno del mercato. Al piano superiore del capannone ci sono piccole camere da letto attrezzate con materassi, giacigli di cartone, buste contenenti vestiario e piantine della città». Ci sono persino i vecchi carri abbandonati utilizzati anni fa per la tradizionale sfilata di Carnevale.

UFFICI DEVASTATI Quel che restava dell'ex mercato ortofrutticolo è stato tutto distrutto dal tempo e dai vandali. «I locali utilizzati in passato come uffici della banca sono stati completamente devastati», ha spiegato Foschi, «negli ultimi blitz condotti recentemente dalle forze dell'ordine sono stati trovati abitati da alcuni senzatetto». «Non è più tollerabile una situazione del genere in pieno centro cittadino», ha osservato Lerri, «l'ex Cofa si trova nel cuore della riviera sud, in un'area compresa tra lo splendore del porto turistico e il lungomare che intendiamo riqualificare completamente».

SCATTA L'ULTIMATUM La commissione ambiente vorrebbe mettere con le spalle al muro la Regione per costringerla ad avviare immediatamente la bonifica dell'area. Ma un precedente tentativo è già fallito. L'ex sindaco Luciano D'Alfonso firmò alcuni anni fa un'ordinanza che obbligava l'allora amministrazione regionale ad intervenire nell'ex Cofa. Quel provvedimento, però, venne bloccato da un ricorso della Regione. Ora la commissione chiede a Mascia di riprovarci. «Gli proporremo di firmare un'ordinanza», ha rivelato Lerri, «la Regione avrà trenta giorni di tempo per avviare la bonifica. Se non dovesse ottemperare, l'amministrazione dovrà mobilitare Attiva effettuando la bonifica, per poi addebitare i costi alla Regione». Sulla questione sono intervenuti anche i consiglieri del Pd Giuliano Diodati e Florio Corneli, autori di una mozione per la bonifica dell'amianto presente nella struttura. «Siamo soddisfatti della decisione assunta dal presidente della commissione», hanno scritto in una nota congiunta, «ma continuiamo a manifestare la nostra preoccupazione per quanto riguarda il rischio sanitario rappresentato dalle coperture in Eternit che si espandono per tutta la superficie dei capannoni. Ora qualcosa si sta muovendo per eliminare quel pericolo ambientale».

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