Ex Cofa, emergenza per l'Eternit

La Asl avverte del pericolo, ma Regione e Comune litigano sulla bonifica

PESCARA. I tetti in Eternit dell'ex Cofa sbriciolati rappresentano un pericolo per la salute umana. Lo ha scritto la Asl in una lettera. Ma nessuno interviene. Intanto, Regione e Comune si rimpallano le responsabilità e litigano su chi deve occuparsi della bonifica dell'area. Ieri, l'assessore regionale al patrimonio Federica Carpineta ha replicato piccata alla decisione della commissione ambiente del Comune di richiedere al sindaco Luigi Albore Mascia un'ordinanza urgente per costringere la Regione, proprietaria dell'immobile, a mettere in sicurezza quell'area sulla riviera di Porta Nuova.

LITE REGIONE-COMUNE «La Regione», ha detto la Carpineta, «non ha bisogno di essere sollecitata da alcuna ordinanza del Comune che abbia per oggetto il ripristino delle condizioni igienico sanitarie». L'assessore regionale ha spiegato il perché. «E' ancora in essere», ha affermato, «in quanto nessuno lo ha esplicitamente disdetto, l'accordo tra Regione e Comune. Secondo quell'accordo il Comune, che ha in possesso e custodia l'immobile, si impegna sia a ripulirlo, sia a ripristinare i sistemi di custodia. La Regione invece si impegna, entro i 60 giorni successivi a procedere, con specifica intesa con Asl e Arta, a bonificare l'area dall'amianto. «La Regione non può essere messa al muro da chicchessia, gli accordi si fanno per essere rispettati». La risposta del Comune è arrivata dagli assessori Isabella Del Trecco e Marcello Antonelli. «Il presunto accordo stipulato nel 2005 è in realtà scaduto nel 2006», hanno fatto notare, «così come è scaduto l'accordo del 4 marzo 2009 con cui un dirigente del Comune, oggi tornato a lavorare in Regione, si era impegnato a bonificare l'area entro 60 giorni». «E' evidente», hanno proseguito, «che l'amministrazione comunale non intende mettere al muro la Regione, a tal fine chiederemo un incontro tempestivo per concordare le procedure per la bonifica dell'area».

ALLARME DELLA ASL Una lettera della Asl, datata 2 agosto scorso e inviata alla Regione e al Comune, avverte del rischio che corrono i cittadini per lo sbriciolamento dell'amianto all'interno dell'ex Cofa. «In esito al perdurare dell'azione erosiva degli agenti atmosferici ed eventuali danneggiamenti accidentali», si legge nel testo, «i materiali contenenti amianto possono disperdere in aria fibre nocive alla salute». Nella lettera, la Asl si lamenta di non aver ricevuto alcuna documentazione riguardo agli adempimenti adottati per risolvere la questione. Ma, ad un mese e mezzo di distanza, né Regione e né Comune si si sono mossi per avviare la bonifica.

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