Ex Cofa, l’acquario piace a metà

Politici e addetti ai lavori si dividono sulla proposta del presidente della Camera di commercio che nel’area dell’ex Cofa immagina un acquario e un grande albergo

PESCARA. C’è chi è pronto a dargli una targa ad honorem e chi si butta sulla provocazione, invitandolo a candidarsi. Di certo ha aperto un dibattito, il presidente della Camera di commercio Daniele Becci che mentre con l’ente camerale si prepara ad acquisire l’area dell’ex Cofa già immagina cosa farci. E cioè un acquario «modello Genova» e un grande albergo che, con gli ex terreni di Di Properzio, il porto turistico e il Ponte del Mare facciano decollare una volta per tutte Porta Nuova e Pescara tutta. Ma, quando si dice «punti di vista».

Entusiasta si dice subito Nico Lerri, capogruppo consiliare Fli: «Se Becci relizzerà quello che dice gli consegnerò una targa ad honorem. La politica ha bisogno di persone così, dalle idee chiare. Quell’area è una discarica, io sono stato il promotore della raccolta firme per smantellarla». Frena il sindaco Luigi Albore Mascia: «L’idea dell’acquario mi piace, ma siamo noi, come amministrazione comunale, i pianificatori di quella zona, che rientra nel piano particolareggiato. Detto questo, quanto dice Becci è sostanzialmente quello che rientra nelle previsioni del piano: creare un elemento di attrazione dal punto di vista turistico e, dall’altro, migliorare la ricettività alberghiera, creare strutture e attrezzature funzionali al porto turistico. E, soprattutto far sì che questo diventi elemento di vita quotidiana della città e del turismo, lavorando sulla riqualificazione dell’intera zona, da piazza della Marina fino all’ex Cofa passando per via Doria».

Ce n’ha per sindaco e presidente Becci, il consigliere comunale di Rifondazione Maurizio Acerbo: «Becci dovrebbe prima candidarsi alle elezioni, è molto preoccupante che pensi di pianificare le aree quando è un compito che in una città normale spetta al consiglio comunale. Ma in due anni in Consiglio non ci è stato portato niente, anche se gli elaborati relativi al piano particolareggiato delle aree portuali sono pronti da tempo. Ma dove sono? Non resta che vigilare».

E di piano particolareggiato parla anche il consigliere regionale Idv Carlo Costantini, promotore della Grande Pescara: «La progettazione dev’essere unitaria. Acquario e grande albergo? Sì, ma dall’altra parte della strada, non sul fronte del mare. Cominciamo a pensare ai pescaresi. Nell’ex Cofa immagino una struttura per esposizioni e fiere che possa promuovere turismo e che non sia un gigante di cemento armato che ospita un albergo». «Sì a strutture ricettive e turistiche, no a insediamenti edilizi e abitativi», dice invece il capogruppo consiliare Pd Moreno Di Pietrantonio che promuove l’idea di Becci: «Se trovasse gli investitori sarebbe una grande cosa. Perché quella parte di Pescara è fondamentale per lo sviluppo e il rilancio economico della città e della regione».

«Ottima l’idea di Becci», commenta Federica Chiavaroli, consigliere comunale e regionale Pdl, «eliminerebbe la barriera che ora c’è tra il porto turistico e la città». «Qualunque cosa si faccia per togliere quello scempio va bene, a patto che sia funzionale alla città», commenta Ciro Gorilla, direttore del settore Turismo balneare Confesercenti. «Idee stimolanti», afferma Massimo Palladini presidente dell’Ordine pescarese degli architetti, «ma l’amministrazione comunale deve farsi un’idea urbanistica complessiva dell’area, che dal teatro dannunziano fino al vecchio edificio della dogana abbraccia molte aree dismissibili.

Pescara vive a ridosso del mare, i quartieri retrostanti, dove c’è un deficit di servizi, saranno coinvolti. È un’occasione per reintegrarli. Ad esempio il quartiere dei pescatori, lo conserviamo o no? Io immagino un grande parco con attrezzature e un mix di attività, compresa quella commerciale minuta, pensando all’arrivo a mare di Barcellona, con negozi, ristorantini e passeggiata». «Abbiamo bisogno di spazi culturali e verdi, senza un peso urbanistico pesante», lamenta il presidente regionale Wwf Camilla Crisante.

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