Fallimento Modus: tra i 18 indagati un ex parlamentare
L’inchiesta della Procura sulla bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali ed altri reati triibutari. L’ex deputato Martino: “Ho fiducia nei pm, ecco perché”
PESCARA. La Procura della Repubblica di Pescara ha chiuso le indagini relative al fallimento di Modus Spa, società specializzata nei servizi di energia pubblica con sede nel capoluogo Adriatico, che aveva raggiunto un buon livello di penetrazione nel mercato nazionale. Sono 18 gli indagati che ora dovranno rispondere agli addebiti per evitare il processo. Gli indagati sono accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, false comunicazioni sociali, false attestazioni ed altri reati tributari.
Tra gli indagati l'imprenditore pescarese ed ex parlamentare di Forza Italia Antonio Martino, 48 anni, che ad inizio 2018 si era però dimesso da ogni incarico gestionale per candidarsi con successo alla Camera dei deputati in occasione delle elezioni politiche di marzo 2018.
In una nota Martino sottolinea, citando le carte processuali, le responsabilità del Consorzio nazionale servizi Bologna, definito “tiranno” e “amministratore di fatto capace di esercitare un controllo indiretto e dominante”. Il Cns, infatti, rappresentava circa il 90% del fatturato di Modus ed è stato oggetto di un esposto da parte della stessa. Su questo sta indagando la Procura di Pescara in un’inchiesta che si incrocia con quella che è appena terminata con l'avviso di conclusione delle indagini.
"Come si evince dalle carte relative alla chiusura delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Pescara sul fallimento di Modus Spa, il comportamento del CNS (Consorzio nazionale Servizi) Bologna, cliente rilevante tra i committenti nel portfolio clienti della stessa Modus (il 90% del fatturato), è stato determinante nel causare il precipitare della situazione”.
Martino prosegue: “Voglio sottolineare che i rilievi emersi dalle indagini, i vertici di Modus li hanno inseriti in un dettagliato esposto ai magistrati pescaresi - spiega Martino in merito al provvedimento di chiusura delle indagini della inchiesta -. CNS, già noto alle cronache per altre vicende giudiziarie, ha avuto un ruolo chiaro, il pm titolare della inchiesta nel documento sulla chiusura delle indagini definisce infatti il sodalizio 'tiranno' oltreché amministratore di fatto di Modus in grado di esercitare sulla stessa 'un controllo indiretto e dominante'".
L’ex parlamentare conclude: “ Sono molto fiducioso e convinto dell'efficace lavoro degli inquirenti a cui va il mio totale rispetto". Per quanto riguarda gli addebiti che mi vengono contestati, sono sicuro di poter difendere la mia storia imprenditoriale e di tutti i collaboratori coinvolti per rendere giustizia e riabilitare totalmente una bella e virtuosa storia d'impresa quale è stata Modus Spa".