Farindola, atteso vertice tra Aca e Comune

Caso acqua non potabile, si valutano ordinanze di divieto di pascolo vicino alla sorgente Vitello d’Oro
FARINDOLA. Si terrà nei prossimi giorni, a Rigopiano, un sopralluogo congiunto tra vertici Aca e Comune di Farindola per capire le cause che, la scorsa settimana, hanno portato alla contaminazione delle acque nella sorgente del Vitello d'Oro di Farindola.
Per alcuni giorni, circa 60mila residenti del pescarese hanno dovuto fare i conti con la non potabilità dell'acqua e con la raccomandazione di bollire l’acqua di rubinetto prima di utilizzarla per uso alimentare.
Ora non si escludono provvedimenti, a partire dalla possibile ordinanza del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta di divieto di pascolo nei pressi della sorgente del Vitello d'Oro.
Naturalmente, il provvedimento che eventualmente dovrà firmare il sindaco sarà subordinato alle risultanze stabilite dall'Aca. A causare lo stop all'utilizzo dell'acqua per uso alimentare la contaminazione dal batterio Clostridium perfringens, la cui presenza oltre i parametri consentiti è stata riscontrata in fase post clorazione nella sorgente del Vitello d'Oro di Farindola (Pescara). «I vertici Aca saranno a Farindola in settimana per fare un sopralluogo. Attendiamo solo la comunicazione ufficiale», fa sapere il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta.
«Di certo risponderemo con sollecitudine nell'inquadrare con esattezza il problema. Adotteremo tutte le misure necessarie, compresa l'eventuale ordinanza di divieto di pascolo», spiega ancora il primo cittadino di Farindola. «È chiaro che, essendo un diritto gravato da uso civico, quello del pascolo, chiederemo gli indennizzi a Regione Abruzzo o Aca per gli allevatori che non potranno più beneficiare di questo diritto. C'è sicuramente la massima collaborazione e sinergia sia con la dirigenza di Aca che con la struttura tecnica per cerca una soluzione che possa essere quanto più tempestiva e soddisfacente per tutti», conclude Ilario Lacchetta.
Ben dieci i comuni della provincia pescarese che, in diverse zone, la scorsa settimana, hanno dovuto fare i conti con l'emergenza: Cappelle sul Tavo, Collecorvino, Loreto Aprutino, Montesilvano Moscufo, Penne, Pescara, Pianella, Picciano e Spoltore. La presenza del batterio Clostridium perfringens fu rilevata anche a ottobre 2021 nell'acqua potabile consumata a San Valentino in Abruzzo Citeriore, paese di 1.900 abitanti del Pescarese, dove in pochi giorni vennero diagnosticati oltre 200 casi di gastroenterite, e nella vicina Scafa, dove emersero una ventina di casi.