Farindola e Penne unite dal dolore per Gianni Colangeli: «Era uno di noi»

12 Ottobre 2025

Comunità scosse per la morte del fratello di Marinella, una delle vittime di Rigopiano: una tragedia nella tragedia

FARINDOLA. Sarà allestita in casa, a Farindola, la camera ardente di Gianni Colangeli. Il 51enne è morto venerdì colpito da un malore mentre faceva ritorno da Perugia, dove c’era stata l'udienza bis del processo Rigopiano.

Una tragedia nella tragedia, quella che ha colpito la famiglia Colangeli. Gianni, 51 anni, è il fratello di Marinella, la responsabile della spa dell'hotel Rigopiano, una delle 29 vittime della valanga che distrusse il resort farindolese il 18 gennaio 2017. Era in auto, dopo l'ennesima udienza passata a rincorrere la giustizia per sua sorella, quando è stato colpito da un malore improvviso. Lascia la moglie Valentina e due figli, oltre alla mamma Iole, al papà Nicola e alla sorella Antonella.

La sua morte, tanto inaspettata quanto dolorosa, ha gettato nello sgomento e nello sconforto due comunità - quella di Farindola e quella di Penne - dove Gianni Colangeli era molto conosciuto. Un uomo buono, mite, spiritoso, ma al tempo stesso forte. Amava la sua famiglia, la montagna, la sua terra e il suo lavoro. Dopo la tragedia di Rigopiano, con la morte della sorella Marinella, era diventato ancora più la colonna della famiglia, l'àncora alla quale aggrapparsi nei momenti difficili. Era appassionato di moto e i sci. Un uomo con la quale era difficile non entrare in sintonia.

Venerdì era andato lui a Perugia al posto del papà Nicola a seguire il processo Rigopiano per evitagli la lunga trasferta. Insieme a due soci gestiva la Europittura di Penne, ed era molto conosciuto con i suoi lavori in tutta la provincia di Pescara.

Sul corpo di Gianni è stata effettuata l'autopsia e domani la salma farà ritorno a Farindola. Il sindaco ha autorizzato la camera ardente in casa. I funerali, se non ci saranno cambiamenti, dovrebbero svolgersi martedì.

«Farindola perde un altro figlio. Tutta la comunità è addolorata per la prematura e improvvisa morte di Gianni e si stringe attorno alla famiglia Colangeli, colpita da questo secondo lutto dopo la morte di Marinella», ha detto il sindaco di Farindola, Luca Labricciosa: «Gianni era una persona buona, sempre pronta a collaborare nella comunità. Non ci sono parole per descrivere lo sconforto che tutta la nostra comunità sta vivendo».

Anche la comunità pennese è stata scossa dalla morte di Gianni Colangeli. «Una notizia che ci lascia sgomenti», ha commentato il sindaco di Penne, Gilberto Petrucci: «Sono vicino alla famiglia che conosco bene. Non ci sono parole. La famiglia Colangeli era già stata fortemente segnata dalla tragedia di Rigopiano con la morte della cara Marinella. Sono vicino a tutti i suoi cari», ha detto ancora il primo cittadino del capoluogo vestino.

La sua morte è stata un colpo anche per il Comitato dei parenti delle vittime di Rigopiano. «Purtroppo ci ha lasciati non solo un caro amico, ma un vero membro della nostra grande famiglia di Rigopiano», hanno sottolineato dal Comitato, «un lottatore silenzioso, un uomo dal cuore grande, che ha donato tutto se stesso anche alla causa del nostro Comitato. Sempre presente, sempre disponibile, sempre al nostro fianco con quella sua forza discreta, con quella sua eleganza d’animo che non aveva bisogno di parole».

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