Ferragosto, stretta sull’alcol ai minori: «Ispezioni in tutti i locali»

14 Agosto 2025

Il questore: «Sappiamo che i ragazzi si vogliono divertire, ma va fatto in sicurezza»

PESCARA. Pescara alza il livello di attenzione sulla movida, puntando i riflettori su uno dei rischi più gravi: l’abuso di alcol tra i minori. Scatta la linea dura contro la vendita di alcol tra i ragazzi, con controlli serrati dentro e fuori dai locali. Decine le pattuglie in strada, verifiche in bar e ristoranti e una rete di prevenzione che coinvolge tecnologia, forze dell’ordine e, soprattutto, la collaborazione dei cittadini. L’obiettivo è chiaro: tutelare i giovani e garantire che la festa non si trasformi in emergenza. Lo sa bene il questore Carlo Solimene che insieme alle altre forze di polizia, con il coordinamento della prefettura, partecipa all’organizzazione del piano sicurezza per Ferragosto.

Quali sono le misure di prevenzione messe in campo in questi giorni di festa?

«La città di Pescara non va in vacanza. Quindi il lavoro è doppio. Dobbiamo prepararci a tutelare i cittadini che rimangono qui a Pescara, ma anche i turisti in arrivo. E sono tanti. Pensiamo poi anche all’afflusso di tutti i ragazzi, i giovani, i meno giovani, che arrivano col treno a Pescara. Per questo ci stiamo organizzando seguendo tre linee guida. La prima è quella quotidiana, cioè il controllo sui dieci punti più importanti della città, che non sono necessariamente quelli del centro, perché nessuno deve rimanere scoperto. A questo vanno aggiunte le operazioni “alto impatto”, cioè svolte in zone particolari della città. Poi abbiamo le attività che vengono segnalate anche dal Ministero per la regolamentazione della movida».

E cioè?

«Isolando le iniziative economico-private, in queste occasioni sappiamo che i ragazzi si vogliono divertire, andare al mare e bere nei locali. Ed è su questo che dobbiamo essere attenti affinché tutto si svolga in sicurezza. Sicurezza vuol dire fare attività di prevenzione all’esterno e all’interno dei locali. Attività che non accadono soltanto in questi giorni, ma che stiamo portando avanti da inizio estate. La stretta è massima, sulla riviera abbiamo oltre 100 locali che saranno oggetti di controllo. Sì al divertimento ma senza mettere a repentaglio la sicurezza altrui».

Da giugno sono arrivati i rinforzi in questura, in queste occasioni come vengono dislocate le forze di polizia?

«Siamo agevolati dalla presenza del Reparto prevenzione e crimine: un bel serbatoio di uomini e mezzi che ci consente di avere un controllo ancora più articolato. Ci sono gli uomini della stradale con i suoi motociclisti e i suoi servizi sugli assi viari di afflusso e deflusso, con l’uso dell’etilometro. Non possiamo pensare che un cittadino, dopo aver abusato di alcol, si metta alla guida e possa provocare danni agli altri».

A Ferragosto è abitudine passare la giornata al mare o in montagna. Quindi le case rimangono vuote, appetibili ai ladri.

«Le regole per prevenire i furti sono ormai stratificate. C’è bisogno di un'attività di controllo del territorio, che ci consenta di esaminare i flussi di movimento, sia in entrata che in uscita dalla città. Pescara è una città particolarmente attenta alla sua vivibilità e ha un controllo di vicinato spiccato. Il cittadino collabora molto e per questo rinnoviamo l’invito: se si ha un sentore, un sospetto, un rumore, si può informare le sale operative».

E cosa accade?

«Siamo in grado, in pochi secondi, di intervenire. Come accaduto a Montesilvano con i ragazzi che sparavano per strada con una softair. La collaborazione con la cittadinanza è primaria: se un cittadino ci dà un input, interveniamo con tutto ciò che abbiamo a disposizione, dalle pattuglie via terra fino ai mezzi aerei».

Dall’alto c'è sempre una visione diversa della città.

«Sì, si apprezza la città nei suoi particolari e abbiamo a disposizione telecamere potentissime in grado di vedere persino la fibbia di una scarpa. Sono strumenti tecnologici molto importanti e sofisticati».

E quanto è importante l’utilizzo della tecnologia, come telecamere e allarmi, per le forze di polizia?

«Fondamentale. Quello che si spende in strumenti di sicurezza viene restituito cinquanta volte tanto. Non solo funzionano come banche dati, ma fanno anche da deterrente. La gente è abituata alla nostra presenza per strada, ai cinofili, in altre città anche al reparto a cavallo. Ma oggi la gente vuole vedere la tecnologia. Fa da deterrente perché trasmette il messaggio che le attività illegali non sono tollerate: siamo in grado di ricostruire tutto. È un’attività di prevenzione fondamentale».

In una giornata come il 15, quali emergenze si affrontano, anche in base all’andamento della giornata?

«Ci si organizza in base all'afflusso in città, che parte dalla mattina. Attenzione massima all’afflusso dall’asse attrezzato e dal raccordo autostradale. Non dimentichiamoci che tutte le autostrade sono significativamente protette da un sistema di videosorveglianza. In linea generale le persone andranno al mare e saremo particolarmente attenti al divieto di mescita di alcol ai minorenni. Questa è una delle nostre priorità perché rappresenta un pericolo enorme. Poi, nel pomeriggio, ci saranno pranzi, feste e un po’ di musica. Il deflusso avviene qui, nella prima parte della giornata. Nella seconda parte c’è invece l’afflusso nei locali. Qui si attiva un altro livello di prevenzione fatto di controllo del territorio, squadra volante, il Reparto prevenzione e crimine, controlli mirati anche da parte della polizia amministrativa.

Da fine mese ricominciano eventi e partite. Qual è il piano per l'inverno?

«Da settembre cambia totalmente l'organizzazione. Pescara si trasforma: d’estate si accende la riviera, poi, d’inverno, si riscopre la passione per la sua storia. Si anima Pescara Vecchia. Spostiamo quindi i servizi sui locali che fanno musica, ristorazione, anche slow food. E quindi maggiore attenzione a una fascia di età che va dai 14 ai 25-26 anni. E sono moltissimi, perché non sono solo pescaresi: arrivano da fuori, da tutte le realtà limitrofe. Diventano predominanti i controlli amministrativi, i cosiddetti “pattuglioni” per la città, affinché si possano analizzare i profili dei soggetti. Particolare attenzione c’è nel fine settimana verso soggetti che arrivano da fuori città e che magari tentano truffe nei confronti delle fasce più deboli».