Feste a Pescara: negli alberghi pioggia di prenotazioni aspettando Nannini e Irama

I concertoni gratuiti della notte del 31 e del pomeriggio del 1° gennaio riempiono gli hotel. Renisi (Federalberghi): «La permanenza media è di due-tre notti, gli eventi funzionano»
PESCARA. Arrivano il 30 dicembre. Pernottano per due o tre notti al massimo, e poi fanno ritorno a casa. È questo il turismo che caratterizza il tessuto alberghiero di Pescara e provincia. Un turismo nazionale, quest’anno particolarmente legato ai concerti che nel capoluogo adriatico accompagneranno il passaggio tra il vecchio e il nuovo anno.
La fotografia arriva da Federalberghi Pescara, con la presidente Daniela Renisi che anticipa il bilancio delle prenotazioni «complessivamente positivo su Pescara e provincia, in vista dei concerti di fine anno». Anche quest’anno il Comune di Pescara ha puntato sulla musica italiana per festeggiare la fine e l’inizio del nuovo anno. Il veglione del 31 vedrà sul mega palco allestito nell’area di risulta la rocker italiana per eccellenza, Gianna Nannini che porterà i successi del passato ma anche i suoi ultimi dischi. Il giorno dopo, nella stessa location, sarà Irama a celebrare l’inizio del nuovo anno in un concerto pomeridiano. «Dall’analisi delle principali piattaforme di prenotazione online emerge un aumento degli arrivi concentrato tra il 30 dicembre e il 2 gennaio, con una permanenza media di 2-3 notti», specifica l’albergatrice. «Si tratta prevalentemente di turismo nazionale, legato all’evento e al periodo festivo. Molti anche i corregionali che raggiungeranno Pescara per i concerti di Capodanno con Gianna Nannini e Irama, due artisti molto popolari, capaci di parlare a pubblici diversi e di rendere il territorio vivo, attrattivo e centrale nel periodo delle festività. Gli eventi funzionano, creano movimento e visibilità, e questo è un dato oggettivo».
La tendenza degli italiani è pressoché sempre la stessa. A Natale si preferisce festeggiare in famiglia e gli spostamenti sono per raggiungere amici, parenti o fare ritorno nei luoghi di origine. Capodanno invece rappresenta l’occasione di viaggio più serrata e intensa. Secondo l’indagine di Federalberghi nazionale, la durata della vacanza si accorcia, ma si potenzia l’attività di spesa. Tre milioni 880 mila, scelgonoe di restare nel Belpaese, prediligendo la montagna (33,7%), località d’arte (25,3%) o città diverse dalla propria residenza (22,7%). «Pur essendo una destinazione minore rispetto alle grandi città italiane, Pescara, con la sua provincia, può essere competitiva», analizza Renisi. «Questo richiede comunicazione mirata, servizi adeguati e una visione condivisa. Gli eventi sono una base importante, ma la vera sfida è trasformare l’occasione in strategia, costruendo un turismo che duri tutto l’anno. Se vogliamo fare un salto di qualità, è indispensabile lavorare anche sui flussi dall’estero».
Se i concerti hanno fatto da attrattore quest’anno per il territorio pescarese, secondo Renisi «è importante distinguere tra animazione del territorio e turismo strutturato. I concerti rappresentano un acceleratore di flussi nel breve periodo, ma se vogliamo parlare di sviluppo turistico anche invernale o annuale occorrono analisi più approfondite, strumenti di lettura dei dati e azioni di marketing territoriale strategiche e continuative, capaci di trasformare l’evento in un’occasione di soggiorno più lungo e di ritorno nel tempo. La nostra provincia è ancora troppo legata a un modello stagionale, che va progressivamente superato».

