«Filovia e viale Marconi, la sicurezza è a rischio»

I comitati di residenti e commercianti, dopo i primi ricorsi, rilanciano le accuse «Lavori sbagliati e sprechi sulla strada parco e a Porta Nuova, adesso basta»
PESCARA. «Sicurezza a rischio» e «troppi pericoli» con la filovia sulla strada parco e con viale Marconi a 4 corsie. A rilanciare la doppia denuncia sono le associazioni ambientaliste e i residenti e i commercianti della strada di Porta Nuova. «Il nodo centrale investe il problema della sicurezza», dicono Ivano Angiolelli e Maurizio Biondi, presidente e vice del Comitato Strada parco Bene comune che, appena un mese fa, ha ottenuto la sua vittoria al Tar con la sospensione dei lavori del filobus. Un’altra presa di posizione in attesa delle sentenze che potrebbero dare una svolta alle due grandi opere dai destini intrecciati, entrambe contestate, finite al centro di scontri giudiziari e adesso sprofondate in un pantano: entro il 2023 il Consiglio di Stato dovrebbe pronunciarsi sia per la filovia – l’azienda Tua e il Comune di Pescara sono pronti a impugnare la sentenza del Tar – sia per viale Marconi, al centro di un ricorso al presidente della Repubblica firmato da cento tra abitanti e negozianti. «Risulta assai difficile credere che al Consiglio di Stato il nodo sicurezza possa essere sciolto, con conseguenze che, inevitabilmente, coinvolgeranno gli attori politici», sostengono Angiolelli e Biondi.
Due appalti collegati: secondo l’amministrazione Masci, la filovia non può restare confinata agli 8 chilometri e 150 metri tra il capolinea dei Grandi alberghi di Montesilvano e la stazione di Pescara centrale. Quel percorso, per il sindaco Carlo Masci, deve arrivare almeno all’università d’Annunzio e al tribunale passando proprio su viale Marconi con «una sede protetta sulla quale i mezzi del tpl in questione trovano una naturale sede di percorrenza privilegiata». Attualmente però sia la filovia, progettata dal 1992, che viale Marconi, con i lavori in corso da oltre 700 giorni, più del doppio del previsto, sono cantieri fermi: «Per la strada parco», spiegano Angiolelli e Biondi, «a causa delle ridotte dimensioni delle corsie, risulta indispensabile un sistema di “guida vincolata a terra” non potendosi, in alcun modo, considerare un vincolo utile a garantire sicurezza il collegamento di alimentazione aerea rappresentato dal pantografo montato sui filobus. La guida vincolata, come riportato dal Tar, non risulta in dotazione ai vettori Van Hool ExquiCity 18 T acquistati recentemente. Parimenti, le 4 corsie su viale Marconi, inidoneo ad accoglierle, costituiscono, anche a parere del presidente dell’Aci di Pescara, una condizione permanente insanabile di pericolo per gli utenti, pedoni e ciclisti. È stata errata la scelta di instradare una metropolitana di superficie su viali inadeguati ad accoglierla. L’evidenza della mancata realizzazione di una filovia di solo 6 chilometri, avendo a disposizione 30 milioni e trent’anni di tempo, sta a dimostrarlo. Così come i travagliati lavori di viale Marconi».
I contrari a viale Marconi in versione maxi, guidati da Franco Pasetti, parlano dalla pagina Facebook Salviamo viale Marconi e pubblicano un documento del Comune, firmato dal dirigente Fabrizio Trisi, in cui si dice che «non è stata emessa l’ordinanza di apertura delle rotonde al traffico in quanto la Tua deve dotarsi di dispositivi di rilevazione a bordo dei bus che permettano tale attraversamento in sicurezza». E poi mancano i semafori: «Non sono previste ulteriori installazioni semaforiche per motivi economici». E ancora: «L’attivazione dei semafori già installati dovrà essere necessariamente effettuata secondo le indicazioni di Tua».