Filovia, le accuse del Tar «Lacune nel progetto, così manca la sicurezza» 

La sentenza che ferma i lavori denuncia: «Troppi pericoli per i pedoni» Sono cinque i punti critici: «I semafori potrebbero essere un ostacolo»

PESCARA. I giudici del Tar li chiamano «punti di conflitto». Sono i pericoli che residenti, pedoni e ciclisti potrebbero incontrare lungo la strada parco con la filovia in transito. La sentenza di 61 pagine che blocca i lavori ormai in dirittura d’arrivo e mette a rischio il futuro della grande opera, pensata nel 1992 e non ancora completata, parla di «criticità» e denuncia la «grave lacunosità della valutazione» durante la fase del progetto. E allora, avverte adesso il Tar, è necessaria una «rielaborazione progettuale» perché, così com’è, la filovia sarebbe un mezzo pericoloso non per i passeggeri ma per gli altri fruitori del tracciato: c’è «l’obbligo di una rinnovazione sostanzialmente complessiva e globale su tutti gli aspetti più critici dell’opera in termini di sicurezza».
SCONTRO GIUDIZIARIO Il sindaco Carlo Masci e la Tua avrebbero voluto inaugurare la filovia sugli 8 chilometri tra la stazione di Pescara centrale e i Grandi alberghi di Montesilvano nei primi mesi del 2023 ma la sentenza, che ha accolto il ricorso del Comitato Strada parco Bene comune, cambia i piani: niente taglio del nastro – festa soltanto rimandata secondo Masci che resta convinto della necessità del filobus per abbattere traffico e smog –, adesso lo scontro si sposterà al Consiglio di Stato visto che almeno il Comune ha annunciato già il ricorso.
SICUREZZA Per il Tar, la sicurezza sul tracciato è a rischio e servono nuovi pareri del Comitato Via della Regione Abruzzo e del ministero delle Infrastrutture. Perché, dice la sentenza, finora «sono state del tutto trascurate in fase di nulla osta progettuale, e indebitamente rimesse solo a una verifica in fase di esercizio», almeno 5 prescrizioni della relazione del Comitato tecnico. Larghezza della strada, attraversamenti pedonali, semafori, accessi privati e barriere per evitare gli incidenti. «Appare evidente», dice la sentenza, «come si tratti di problemi del tutto centrali sulla sicurezza dell’opera e della sua interazione con il traffico veicolare sulla sede propria e sulla sede promiscua, nonché in merito alla sicurezza dei pedoni».
DECISIONI MAI PRESE Il Tar afferma che, finora, questi problemi non sono stati affrontati: «Nonostante ciò, come rilevato, tali aspetti progettuali centrali sulla sicurezza non solo sono stati rimandati, con decisione soprassessoria nella sede deputata di analisi del progetto, alla valutazione ai fini della messa in esercizio, ma essi sono stati anche esposti in maniera dubitativa e perplessa (non si analizzano in concreto e nello specifico i punti critici in cui servirebbero gli attraversamenti e il conseguente numero, il conseguente numero di semafori necessari e la materiale compatibilità di essi con i tempi di percorrenza, il numero e gli specifici accessi privati, la possibilità tecnica e giuridica che ciascuno di essi sia interdetto, la distanza degli accessi carrabili dalle strade più vicine e quindi il tragitto che le auto private dovrebbero compiere instradandosi sul tracciato filoviario)».
GLI INCROCI A Pescara si contano 11 incroci, 16 a Montesilvano oltre a 17 traverse cieche a Pescara e altre 15 a Montesilvano. La sentenza afferma che «le intersezioni rischiano di trasformare il tracciato in un sostanziale ostacolo alla circolazione delle vie intersecanti e parallele al medesimo il quale attraversa tutta la città, con notevole compromissione dei valori ambientali e di vivibilità per i cittadini».
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