PESCARA

Filovia strada parco, accolto il ricorso: l'opera rischia di saltare

I giudici del Tar ritengono plausibili le motivazioni del Comitato che si oppone al progetto. Ora si riparte da zero

PESCARA. Rischia di saltare il progetto che prevede di realizzare la metropolitana di superficie lungo la strada parco che collega Pescara e Montesilvano.

Il Tar Abruzzo - sezione staccata di Pescara-  ha accolto il ricorso contro il provvedimento con cui il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile aveva dato il via libera al passaggio del filobus sulla cosiddetta 'Strada parco'. La decisione è stata presa in camera di consiglio lo scorso 14 ottobre ma la sentenza è stata pubblicata oggi.

I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno accolto, nei termini e nei limiti indicati in motivazione, il ricorso del Comitato “Strada parco bene comune”contro il progetto.

Ora si attende il dispositivo della sentenza per conoscere meglio quali effetti avrà la decisione del Tar oltre al pagamento delle spese processuali in favore del ricorrente che liquida in complessivi 6mila euro.

Si riparte da zero poichè viene annullato il nulla osta sulla sicurezza emesso dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, viene richiesta una nuova VIA, valutazione di impatto ambientale, inerente tutti i lotti previsti.

Chiesta, inoltre, la rivalutazione da parte del CIPE, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, della finanziabilita’ dell’opera.

Nella sentenza si legge che: "E’ appena il caso di evidenziare, a tal proposito, che le demolizioni, le modifiche e quant’altro dovesse emergere come necessario, non solo in sede di screening ma anche in sede di nulla osta di sicurezza, obbligherebbe comunque l’Amministrazione a provvedervi, previa appunto rielaborazione progettuale, prima della eventuale messa in esercizio".

In considerazione di quanto deciso dal Tar e della legittimazione ottenuta,  il Comitato "Strada parco bene comune", composto da cittadini che da anni si battono a tutela dell'ex tracciato ferroviario, chiede che si prenda finalmente atto della "impossibilità e inopportunità di realizzare il sistema in oggetto sul corridoio verde ciclo-pedonale cittadino, ribattezzato, Strada parco".