la denuncia

Forza Italia: «La moschea di Pescara in una struttura illegale»

Il consigliere regionale Sospiri e il consigliere comunale D'Incecco chiamano in causa il sindaco: «Tutti possono professare la loro religione, ma come è possibile che un'associazione culturale trasformi in uno spazio per 150-200 persone senza permesso?»

PESCARA. «Tutti hanno diritto di professare la propria religione in Italia, ma non in un luogo inagibile, non controllato e chiuso, non autorizzato, luoghi in cui potenzialmente si radicalizza il pensiero dei più fragili. Lo spazio di via Pisa a Pescara, dove c'è una moschea, va chiuso, è illegale, un luogo di cultura ha dei requisiti per aprire, non è che alzo la serranda di un garage e apro una Sinagoga. Il sindaco Alessandrini deve firmare un'ordinanza per chiudere quella moschea illegale e abusiva, non autorizzata». Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale d'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, a proposito della struttura a Pescara. «I cittadini di via Pisa hanno sottolineato un problema reale - gli fa eco il consigliere comunale di Forza Italia Vincenzo D'Incecco - non vogliono vietare ad alcuno di professare la propria religione, ma noi chiediamo se è possibile aprire un'associazione culturale e poi trasformarla in una moschea senza chiedere permessi? In Italia è possibile che 150-200 persone si riuniscano ogni giorno in quello spazio ristretto, lasciando sul marciapiede 400 scarpe, e, durante il Ramadan, mangino anche all'interno di quello spazio consumando alimenti preparati sul posto? Ci sono i permessi e vengono rispettate le norme igienico-sanitarie? Per rispondere a tali quesiti abbiamo presentato un documento all'Ufficio Antiabusivismo e ci aspettiamo che l'Ufficio esegua le sue verifiche».

«Le Forze dell'Ordine oggi sanno chi sono le persone che vanno in quello spazio? Perché è chiaro che nel quadrilatero centrale oggi si respira un'aria di esasperazione tra il mercatino degli extracomunitari, gli accampamenti al terminal bus e la moschea. In quella moschea ci sono le autorizzazioni? La moschea va autorizzata? C'è l'antincendio? Attendiamo risposte dal sindaco e dagli uffici, ricordando che, in assenza di risposte, si profila l'omissione di atti d'ufficio», conclude D'Incecco.