Francavilla al Mare, ruspe al lavoro: addio all’ala storica di Palazzo Sirena 

Il sindaco Luciani ordina le operazioni di demolizione, inutile l’intervento in extremis della Soprintendenza sul procedimento di interesse culturale «non ancora concluso»

FRANCAVILLA AL MARE. L’intervento della soprintendenza, che aveva chiesto di sospendere i lavori nel cantiere di palazzo Sirena, non ha fermato le ruspe. L’amministrazione del sindaco Antonio Luciani, è andata avanti con il suo piano e alle ore 19 di ieri sera ha avviato ufficialmente i lavori di demolizione dell'ala storica dell'edificio.
I mezzi e gli operai dell'impresa che si sta occupando dell'intervento, hanno avviato l'abbattimento partendo dal colonnato della facciata per poi proseguire con il lato nord.

Francavilla al Mare, proteste contro la demolizione di Palazzo Sirena
Dolore e rabbia i sentimenti di alcuni francavillesi che stamattina hanno seguito i lavori di demolizione di Palazzo Sirena a Francavilla al Mare (Chieti). "Ci ballavo da ragazza", racconta una signora "e ora provo un dolore enorme". (video e interviste di Giampiero Lattanzio)

Nella lettera, la soprintendente Rosaria Mencarelli, dopo aver incontrato i consiglieri comunali di minoranza Stefano Di Renzo e Alessandro Mantini, segnalava al sindaco che, «a norma della legge vigente, il procedimento per la verifica di interesse culturale su palazzo Sirena, avviato da questo ufficio, non è ancora concluso. Infatti, spetta alla commissione regionale per il patrimonio Culturale dichiarare con apposito decreto l'esito positivo o negativo del procedimento. Visto l'incontro previsto per mercoledì 30 agosto, si chiede, nello spirito di leale, fattiva collaborazione tra enti», ha proseguito la soprintendente, «di sospendere le operazioni intraprese». Ma il sindaco non ha esitato a dare il via libera ai lavori di abbattimento, dopo aver risposto con un'altra e-mail certificata alla Mencarelli. Nel suo intervento di replica, oltre a elencare le procedure seguite negli ultimi sei anni, Luciani scrive che «lo scorso 21 luglio» aveva chiesto l'identica informazione di Di Renzo e Mantini. Lei, la soprintendente, il 27 luglio ha risposto che «la procedura relativa alla proclamazione dell'interesse si è conclusa per quanto di competenza di questo ufficio». Da qui la decisione del sindaco. «Io dovrei ora dire ai miei cittadini ai miei cittadini di avere pazienza», prosegue Luciani, «di sopportare un cantiere in centro città per tutto il tempo necessario a un’infinita discussione? Non vivo di politica e so di essere nel giusto. L'unica alternativa che mi lascia alla prosecuzione dei lavori sarebbero le mie irrevocabili dimissioni e il mio totale e definitivo abbandono della cosa pubblica e della politica».
«Quello che stanno facendo», incalzano Di Renzo e Mantini, «è illegittimo. Le ripercussioni per la città potrebbero essere molto gravi, sia dal punto vista del potenziale danno erariale che di immagine». Intanto,sta mane, alle 11, nello spazio antistante il palazzo, ci sarà l’incontro-dibattito organizzato da Articolo 1-Mdp, su “Palazzo Sirena... un disastro da evitare” al quale parteciperanno Mosè Ricci, docente di Composizione Architettonica dell'università di Trento, Massimo Palladini, vicepresidente Italia Nostra Pescara, con i docenti della d’Annunzio Alessandro Sonsini e Lucio Zazzara, il consigliere Di Renzo e il deputato Gianni Melilla, che illustrerà l'interpellanza presentata alla Camera sulla salvaguardia del Palazzo. Appuntamento che rischia di celebrarsi davanti alle macerie della Sirena.
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