Francavilla, escort strangolata: il diciottenne confessa il delitto

Luca D’Alessandro ha confermato anche al gip di aver strangolato la giovane prostituta rumena trovata morta a Francavilla. Il giovane, ancora in stato di choc, ha detto di aver sbagliato e di assumersi la responsabilità di ciò che ha fatto
FRANCAVILLA. Luca D'Alessandro, il ragazzo di 18 anni di Chieti arrestato per l'omicidio di Silvia Elena Minastireanu, ventenne escort rumena, ha confessato. Interrogato questa mattina in carcere dal gip Paolo Di Geronimo, ha ammesso di aver sbagliato, di aver agito al culmine di una discussione e di aver strangolato la giovane con la quale si era intrattenuto, la sera del 23 dicembre, nella sua abitazione a Francavilla al mare (CH).
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È stato un interrogatorio sofferto, ha dichiarato il suo difensore, avvocato Marco Femminella che difende D'Alessandro insieme alla collega Monica D'Amico. Sui motivi che lo hanno spinto ad uccidere, non ha detto molto. Ha raccontato che si conoscevano da una decina di mesi, che c'è stata lite. Non è escluso che i legali di Luca D'Alessandro chiedano il giudizio abbreviato.
Il giovane è accusato di omicidio volontario e rapina aggravata, reato quest'ultimo che gli viene contestato per aver portato via dall'abitazione della vittima 1.400 euro in contanti, valuta messicana, il passaporto di Silvia e le chiavi dell'abitazione che il giovane aveva chiuso a chiave prima di tornare presso l'abitazione dei nonni a Francavilla dove dimorava da qualche tempo.
Pochi mesi fa, D'Alessandro si era reso protagonista di un episodio di violenza nei confronti dei genitori che erano stati costretti a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Gli agenti di Polizia, che furono costretti a sfondare la porta dell'abitazione, lo trovarono sotto gli effetti di droghe sintetiche. Luca D'Alessandro fu ricoverato nel reparto di psichiatrica dell'ospedale di Lanciano e segnalato per uso personale di sostanze stupefacenti.
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È stato un interrogatorio sofferto, ha dichiarato il suo difensore, avvocato Marco Femminella che difende D'Alessandro insieme alla collega Monica D'Amico. Sui motivi che lo hanno spinto ad uccidere, non ha detto molto. Ha raccontato che si conoscevano da una decina di mesi, che c'è stata lite. Non è escluso che i legali di Luca D'Alessandro chiedano il giudizio abbreviato.
Il giovane è accusato di omicidio volontario e rapina aggravata, reato quest'ultimo che gli viene contestato per aver portato via dall'abitazione della vittima 1.400 euro in contanti, valuta messicana, il passaporto di Silvia e le chiavi dell'abitazione che il giovane aveva chiuso a chiave prima di tornare presso l'abitazione dei nonni a Francavilla dove dimorava da qualche tempo.
Pochi mesi fa, D'Alessandro si era reso protagonista di un episodio di violenza nei confronti dei genitori che erano stati costretti a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine. Gli agenti di Polizia, che furono costretti a sfondare la porta dell'abitazione, lo trovarono sotto gli effetti di droghe sintetiche. Luca D'Alessandro fu ricoverato nel reparto di psichiatrica dell'ospedale di Lanciano e segnalato per uso personale di sostanze stupefacenti.
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