Francavilla, la donna accoltellata 11 volte: ho visto la morte 

La moldava aggredita da uno spasimante nel cortile di casa è ricoverata in Rianimazione a Chieti: la prognosi resta riservata . Provvidenziale l'intervento suo cane, un pastore abruzzese

FRANCAVILLA. «Ho visto la morte» da vicino. Poche parole pronunciate a fatica, ma cariche di paura, quelle bisbigliate dalla donna di 33 anni di origine moldava, Aliona Oleinic, che martedì mattina è stata accoltellata con 11 colpi nel cortile di casa, a Francavilla. L’ha aggredita Roland Bushi, un albanese di 27 anni, in Italia senza fissa dimora, che si è invaghito di lei, dopo averla conosciuta su una chat, e più volte ha provato a conquistarla: avrebbe voluto avere una relazione con lei, ma non ci è mai riuscito, è sempre stato respinto. Anche due giorni fa l’aveva raggiunta a casa, in contrada Valle Anzuca, e aveva ottenuto un altro di rifiuto. Non l’ha presa bene, ha reagito con violenza, cominciando a colpire la bella moldava con un coltello da cucina che si era portato da casa, dopo aver scavalcato il cancello dell’abitazione.


Per fortuna, la donna non era sola. Con lei c’erano la madre e la sorella Natalia che si sono rivolte ai carabinieri chiedendo di intervenire subito, per fermare quell’uomo che già più volte si era presentato nell’alloggio. Un tipo che non è mai piaciuto eccessivamente a Natalia «perché dava fastidio a mia sorella e quindi dava fastidio anche a me. Ma non pensavo che sarebbe arrivato a fare qualcosa di così grave», dice la donna, ancora molto scossa dall’aggressione a cui ha assistito nel cortile di casa. «Non voglio vederlo più in faccia», dice parlando di Bushi. «Deve stare in carcere, deve rimanere chiuso lì per tutta la vita», prosegue la donna che ieri mattina ha fatto visita alla sorella, in ospedale. E con lei c’erano anche la madre e un’amica.

Le condizioni della vittima sono «stabili», racconta sempre la sorella. È ricoverata nel reparto di Rianimazione, in prognosi riservata. Si è svegliata, ha aperto gli occhi e poco dopo è stata di nuovo sedata. Ora la speranza dei familiari è che si «riprenda», che superi questo momento difficile, questa parentesi spiacevole della sua vita. «Andremo via da Francavilla, anche se questo posto mi piaceva molto», commenta Natalia. «E comunque resteremo qui in Abruzzo», fa sapere. Non è stato semplice assistere alla furia di quell’uomo nei confronti di Aliona.

Ed è stata una fortuna che in quei minuti la donna non fosse sola così come è stato provvidenziale l’intervento del suo cane, Gucci, un pastore abruzzese che ha aggredito l’albanese nel momento in cui ha visto la sua proprietaria in difficoltà, a terra, placcata dall’uomo.

«Ho continuato a rivedere quella scena, nella mia mente», prosegue Natalia ricordando i minuti in cui ha cercato di fermare l’uomo che stava cercando di uccidere la sorella. Ha ferito anche lei, ma non si è fatta «neppure medicare». E ha raccontato ciò che ha visto ai carabinieri di Francavilla, coordinati dal comandante Antonio Solimini. Sono stati loro a bloccare Bushi quando si trovava ancora nel cortile, subito dopo l’accoltellamento. Ha provato ad allontanarsi e a disfarsi del coltello, gettandolo nel verde, ma l’arma è stata recuperata.

Per lui, volto noto alle forze dell’ordine per una rapina in un centro scommesse di Francavilla, si sono aperte le porte del carcere di Madonna del Freddo. Nei suoi confronti l’accusa è di tentato omicidio. È assistito dall’avvocato Antonello D’Aloisio.