Francavilla, è ricominciato il taglio dei Tigli in viale Nettuno

Dopo il dissequestro sono ripresi a pieno ritmo i lavori per la sistemazione del marciapiede

FRANCAVILLA. Sono ripresi a pieno ritmo i lavori per la sistemazione del marciapiede di viale Nettuno, e nel corso della giornata altri 13 grandi tigli sono stati abbattuti, lasciando il lato mare fra via Riccione e via Ancona, completamente spoglio del filare verde che lo caratterizzava da oltre 50 anni. Sul marciapiede opposto, a fare da contraltare al rumore assordante delle motoseghe, la manifestazione di protesta silenziosa organizzata dal comitato Salviamo gli alberi, che ha seguito il taglio degli alberi esponendo due striscioni con su scritto: «Tigli tagliati Francavilla devastata» e «Nonostante gli alberi caduti resistiamo a Luciani». A sottolineare il clima da cerimonia funebre, si sono levate per tutta la mattina le note dolenti di un violino. Una giovane musicista ha eseguito senza sosta celebri brani di autori classici, dal Miserere di Selecchy all’Ave Maria di Gounod, dal Cigno di Saint-Saens all’adagio di Albinoni, per dare l’ultimo saluto agli alberi sacrificati dal progetto del Comune. A nulla è valso l’intervento per scongiurarne il taglio dell’esperto agronomo Luigi Giannangelo (componente commissione verde urbano del consiglio nazionale dei dottori agronomi e forestali, coordinatore della commissione verde urbano della Federazione degli Ordini d’Abruzzo e referente regionale dell’Associazione italiana di architettura dei paesaggio) che su incarico del comitato aveva redatto una stima, quantificando in oltre 1 milione di euro il valore ornamentale dei tigli di viale Nettuno. Lunedì, Giannangelo è stato invitato dal sindaco Antonio Luciani per un confronto. «All’inizio il sindaco mi è sembrato possibilista, poi improvvisamente il suo atteggiamento è cambiato e ha chiuso ogni possibilità di sospendere i lavori e valutare la mia perizia», ha dichiarato l’agronomo. «Non c’è stato modo di smuoverlo dalla sua decisione, le piante sono state condannate a morte senza processo e senza possibilità di appello». «Per quanto riguarda la questione tigli», ha ribadito Luciani, «ho fatto presente che il consiglio regionale non aveva e non ha competenza in materia, sottolineando che alcuni hanno strumentalizzato, per fini politici, la protesta».

Giuseppina Gherardi

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