«Genitori gay? Una mamma serve»

19 Marzo 2017

Pineto, la paternità secondo la coppia omosessuale più longeva d’Italia

PINETO. «Volersi bene, amare i figli, la moglie e tutta la famiglia». E’ la raccomandazione ai papà di Orlando Dello Russo 72 anni e Bruno Di Febbo 76, la coppia gay più longeva d’Italia, e sposi dal settembre 2016.

Nei loro lunghissimi 53 anni di vita vissuta a braccetto hanno allevato un ragazzo, (il nipote di Orlando) da quando aveva 5 anni, l’hanno cresciuto fino ai 25 anni, fino al momento in cui si è fatto una vita propria, sposandosi e diventando a sua volta papà.

In una intervista di diversi anni fa Orlando affermava sull'argomento: «Non poteva essere una vera e propria adozione, i servizi sociali ci hanno tenuto d'occhio a lungo. Ma non hanno potuto togliercelo, il bambino andava a scuola ed era pulito. A 18 anni è andato a fare il militare, noi non ci siamo mai nascosti a nessuno».

Ormai questa per loro è una storia passata di cui non vogliono più parlare. Raggiunto al telefono, ieri Bruno ha però parlato di nuovo sulla questione dell’adozione per una coppia gay: «L'adozione di un bimbo estraneo in sé per sé l'abbiamo scartata da quando ci siamo conosciuti», ha spiegato, «già a quel tempo non era concepibile una relazione con persone dello stesso sesso figurati adottando dei bambini». Alla domanda se crede di poter allevare oggi un bambina o una bambino, Orlando, risponde subito: «Credo che in questa società dove si sente in Tv di bambini abbandonati nei cassonetti o lasciati per strada o malmenati dai genitori, una coppia che si ama come noi può mantenere ed educare dei figli. Rimane ferma la considerazione che la presenza di una madre sia essenziale per la crescita dell’individuo. Al momento» continua «abbiamo tre cagnolini che si chiamano Zingarella, Lolita e Chicco. E ci fanno tanta compagnia».

All’unisono Orlando e Bruno dicono di condannare la società odierna «dove le famiglie si sfasciano dopo pochi mesi ignorando le paure e le preoccupazioni che lasciano tracce indelebili nei piccoli. Per loro occorre serenità», insistono, «e non è poi così sbagliato affidare i bambini che non hanno altre possibilità a una coppia omossessuale. La nostra sensibilità è dolce e più umana. Con una coppia come noi i bimbi possono crescere felici. Oggi le famiglie scoppiano perché non c’è più amore. Nella nostra casa di Pineto c’è tanto amore e rispetto».

La coppia ha recentemente incontrato Niky Vendola ad un convegno a Ferrara, ma della sua situazione di padre di un bimbo nato da una madre in affitto non vogliono fare commenti.

Domenico Forcella

©RIPRODUZIONE RISERVATA