Geriatria, malati nei corridoi

Taglio di letti per l’arrivo dei pazienti da Infettivologia.

PESCARA. C’è una data impressa nel reparto di Geriatria: è il 30 ottobre 2009, quando l’arrivo del virus dell’influenza A ha scompaginato il sesto piano del reparto dell’ospedale Spirito Santo che, oggi, ha dieci letti in meno.
Sono trascorsi tre mesi e nel reparto non è cambiato nulla: i letti sono ancora nei corridoi, i sindacati continuano a parlare di situazione critica, gli assistenti sanitari, pochi, si barcamenano tra il reparto di Geriatria e quello attiguo che ha rubato posti letto, Infettivologia, e il direttore generale, Claudio D’Amario, cerca di calmare gli animi: «E’ allo studio un progetto di rivisitazione clinica per rendere più fruibile l’ospedale a pazienti e operatori».

I posti letti di Geriatria sono 45 ma la domanda, mediamente, è doppia. E a complicare la situazione, si è aggiunto il virus A che ha rubato posti ai malati più anziani: le stanze dell’ala sud usate per il ricovero geriatrico hanno cambiato destinazione, passando a Infettivologia.
E’ alle 19 che l’ospedale offre la sua faccia irrispettosa dei malati, stipati nei corridoi anche in dieci e con gli assistenti sanitari, due o al massimo tre per ogni fascia d’orario, costretti ad andare oltre le loro competenze e a occuparsi sia di Geriatria sia di malattie infettive.

Questa volta i sindacati, che da novembre lamentano la situazione al collasso, sono perentori: «Basta con i ricoveri e chiediamo la verifica della loro appropriatezza, l’adeguamento del personale infermieristico e di supporto». La firma è di Francesco Marcucci, segretario provinciale Uil-Fpl che ha inviato il documento al direttore generale, al direttore sanitario Fernando Guarino e al direttore del presidio, Valterio Fortunato.

Per il sindacato, l’emergenza per il virus A è terminata e quindi chiede «per quale motivo i posti di Malattia infettiva sono ancora dislocati a Geriatria e», prosegue, «ci sono 26 pazienti contro i 16 previsti». Secondo i dati del sindacato Uil-Fpl, nel reparto lavorano tre operatori socio-sanitari e undici infermieri, un numero insufficiente a gestire i malati. Inoltre, il reparto di malattie infettive non ha un personale dedicato. «Per l’anziano il posto letto non basterà mai», dice D’Amario che conosce bene la situazione di Geriatria.

Per questo motivo, come racconta, ha chiesto al direttore sanitario e a quello del presidio di presentare, entro dieci giorni, «un progetto con un programma, un percorso che coinvolga tutte le ali e che metta fine a questo caos a cui non so come si sia arrivati». Un progetto da mettere in atto per l’estate in cui il reparto di Geriatria «possa ritrovare i suoi spazi naturali e, se sarà possibile, aumentare i posti letti». Tra le soluzioni, secondo il manager della Asl, anche quella di iniziare a stipulare convenzioni con le cliniche private, «stabilire un protocollo tra pubblico e privato in modo da integrarci e da non farci concorrenza».