Pianella

Giancaterino: maglia tirata su, poi il fendente. E su un tavolino c’erano 5 coltelli

foto di Giampiero Lattanzio 

22 Febbraio 2025

L’architetto 32enne trovato morto nella casa sul vicolo: tra le lame spunta anche un affilacoltelli. Le ultime ore tra Comune e bar a pranzo, poi nel rudere per i lavori. Si indaga sul suo passato 

PIANELLA. Sul tavolino di quella taverna ancora in muratura una scelta di coltelli da cucina di varie misure e un affilalame. Poi, un fendente dritto all’addome, sotto lo sterno. Ma il colpo fatale non ha bucato la maglietta: sull’addome dell’architetto Gabriele Giancaterino, 32 anni, il coltello dal manico nero è stato rinvenuto sotto la t-shirt. Una pozza di sangue due passi dopo i gradoni d’ingresso di quella vecchia casa che stava ristrutturando. Il suo corpo trovato prono, girato poi solo dal fratello a cui è toccato, insieme alla madre, fare la scoperta di quella tragedia. Si fa strada così l’ipotesi di un gesto volontario. Ma rimane il mistero sul movente: un ragazzo tranquillo e riservato trovato morto nel vano cucina della sua casetta in vico delle Fanciulle, vicino al municipio di Pianella.

La città dove aveva preso la residenza da appena un mese, anche se mancava ancora qualche pratica burocratica da terminare come il sopralluogo della polizia locale in casa. Ed è proprio all’ufficio anagrafe del Comune che giovedì mattina, il giorno della tragedia, il 32enne si era rivolto, appunto per sistemare la residenza. Poi una pausa al bar del paese per il pranzo e al lavoro nella sua casetta al civico 4 del vicoletto, accanto a piazza Napoli. La Fiat Punto grigio scuro ieri mattina era ancora parcheggiata davanti alla fontanella della piazza, dove di solito il giovane andava a sciacquarsi le mani sporche dalle polveri dei lavori di ristrutturazione.

Da un annetto aveva comprato all’asta quella casetta nel vicolo stretto al prezzo di poco più di 20mila euro. Un investimento nel pieno centro storico di Pianella: ma in quella casetta a due piani si voleva trasferire per andare via dalla casa a San Pellegrino (Penne) doveva viveva con il fratello Luca, 24 anni, e la mamma Anna Maria Di Blasio. Il papà Nicola, muratore in pensione, vive vicino alla Brioni. Giancaterino era disoccupato da alcuni mesi, dopo che si era licenziato da uno studio di architettura di Penne.

Il giovane non si vedeva a Pianella da quasi una settimana, lui che lavorava anche con il sole battente dell’estate in quel vecchio rudere e ci stava fino alla sera tardi. Giovedì era tornato nella piccola cittadina: era passato in Comune per chiedere della residenza. Ma mancava ancora una piccola pratica. Poi la pausa pranzo al bar. Come faceva spesso, prima di tornare subito al lavoro in quella casetta a cui teneva tanto. Ed è dopo pranzo che dentro quella casa è avvenuta la tragedia. Insospettiti dalle chiamate senza risposta, il fratello e la mamma sono andati a cercarlo a Pianella. Così la scoperta.

Nessun bigliettino o messaggio. Ma dentro quel vano cucina troppi elementi spianano la pista di un gesto volontario. Gli inquirenti sul tavolo hanno trovato alcuni coltelli da cucina, almeno 5, di diverse dimensioni e un affilacoltelli. Ma è la posizione del fendente conficcato sotto lo sterno a svelare un altro dettaglio fondamentale. La lama non ha trafitto la maglia: ciò vuol dire che la maglia è stata sollevata. Poi è partito il colpo fatale. Vani i tentativi di soccorso. Gabriele Giancaterino è morto con un coltello piantato all’addome. Nessun urlo, nessun lamento che ha permesso ai vicini di casa di accorgersi subito dell’accaduto.

Solo le grida disperate di un fratello e di una madre che, aprendo la porta di quella casa, si sono trovati davanti quella scena. «Non ce lo doveva fare, questo, non ce lo doveva fare». Le parole di una madre sconvolta che risuonavano giovedì sera davanti agli inquirenti. Lunedì il medico legale Cristian D’Ovidio eseguirà l’autopsia che farà piena luce sulla morte del giovane. Ma, ormai, sembra esserci poco da chiarire. Se non il passato e che cosa sia scattato nella mente di quel ragazzo che aveva ancora la vita da mordere.

©RIPRODUZIONE RISERVATA