I 90 anni del simbolo celebrati a Chieti

17 Novembre 2024

A settembre il convegno con gli esperti che è diventato il momento della verità storica

CHIETI. I novant’anni dal ritrovamento del Guerriero di Capestrano sono stati celebrati con un convegno nei Musei Archeologici Nazionali di Chieti.
È accaduto il 28 settembre scorso. L’anniversario ha lasciato una traccia importante, fornendo spunti per ripercorrere e approfondire la storia del Guerriero sotto molteplici punti di vista, abbracciando ricerca storica, modelli di rappresentazione degli scavi, studi epigrafici e ricerche diagnostiche avanzate. Alla giornata hanno preso parte importanti studiosi italiani ed europei che hanno avuto la possibilità di rivolgersi ad altri esperti del settore e di avvicinare all'argomento un pubblico composto anche da semplici appassionati e curiosi, interessati a conoscere più da vicino l'iconica figura del Guerriero di Capestrano, attraverso lo straordinario contributo degli addetti ai lavori. A termine del convegno i relatori e il pubblico hanno preso parte ad una visita guidata speciale nel Museo di Villa Frigerj, a Chieti, dove sono conservati il Guerriero e altri esempi di sculture italiche preromane. L'ultima parte della giornata di studio del 28 settembre è stata dedicata proprio alla ricerca e alle indagini diagnostiche. E si è rivelata il momento della verità, presieduto e moderato da Massimo Sericola, direttore dei Musei Archeologici di Chieti. Ecco i temi approfonditi ed i relatori: Archeologia, tra tutela e valorizzazione, Cristina Collettini; Appunti di archivio intorno alla scoperta del Guerriero di Capestrano, Chiara Delfino; Progetto Ars: un punto della situazione della ricerca sulle sculture di Capestrano, Oliva Menozzi, Rodolfo Carmagnola, Rocco D'Errico, Valentina Belfiore; Archeometria e Diagnostica per il Guerriero di Capestrano: quarant’anni di ricerca, Silvano Agostini. Le conclusioni sono state affidate ad Adriano La Regina (Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte), Adriano Maggiani (Istituto Studi Etruschi ed Italici) e Alessandro Naso (Università "Federico II" di Napoli). (c.s.)