I genitori bacchettano la politica

Il sindacato delle famiglie: «Le nuove tariffe sono insostenibili»
PESCARA. «Le nuove tariffe per asili, mense e impianti sportivi applicate a famiglie che hanno redditi già umanamente insostenibili, sono le specchio di uno sfaldamento del sociale, di politici che sono padri, genitori, ma ragionano in termini di bilancio».
A pensarla così è Giuseppe Ranieri, presidente regionale dell'associazione Sindacato famiglie, un punto di appoggio pescarese e abruzzese per migliaia di famiglie in difficoltà. Le nuove tariffe comunali segnano un discrimine tra l'anno scolastico in corso e quello che verrà per le famiglie fino a 4.900 euro di reditto Isee, la cifra che per Ranieri è già «insostenibile». Infatti, chi fino a oggi era esente dal pagamento delle rette degli asili nido - le famiglie con reddito da 0.001 a 2.500 euro e quelle da 2.501 a 4.900 euro - dovrà pagare 50 euro al mese per l'asilo a tempo pieno e, la seconda fascia di reddito, 70 euro al mese. I ritocchi colpiranno, inoltre, anche le mense scolastiche che passeranno dai 3.81 euro a pasto a 4.35 euro. Di fronte al nuovo tariffario, Ranieri torna a predicare il «fisco a misura di famiglia», il «fattore famiglia», il ruolo della famiglia sancito dalla Costituzione ma che la politica sembra accantonare.
«Queste tariffe vanno a rendere ancora più drammatica l'economia familiare», dice Ranieri, «sono l'esempio che la famiglia non è centrale per la politica che, invece, dovrebbe agevolarla. Ma sono anche l'esempio che non si parte dalla propria esperienza: anche i politici sono genitori eppure cedono alle esigenze del bilancio e dei numeri da far quadrare». Nelle rette da pagare per l'asilo, anche le altre fasce di reddito saranno colpite: gli aumenti toccheranno le fasce da 4.901 a 6.500 euro che pagheranno da 100 euro 102 euro e quella da 14.001 a 15.500 euro che passerà da 250 euro a 255 euro. «E' la realtà a sollecitare la formazione di uno strumento che interloquisca con le istituzioni», aggiunge Ranieri che, entro la fine del mese, costituirà il Forum delle famiglie, un tavolo a cui sono invitate tutte le associazioni che ruotano attorno alle famiglie con lo scopo di mediare tra le esigenze dei nuclei e le istituzioni.
Intanto, l'assessore agli Asili nido e alle Politiche a sostegno della famiglie e dell'infanzia Guido Cerolini Forlini replica al Pd e spiega che per le famiglie a redditto zero l'esenzione dalla tariffa è stata confermata ma, a cambiare, sono le modalità di accesso. «L'esenzione dal pagamento delle rette degli asili nido per le famiglie a reddito zero non è stata cancellata», dice Cerolini. «Per poter applicare l'esenzione, l'amministrazione ha semplicemente deciso di sostituire l'autocertificazione prima richiesta all'utente con una certificazione sottoscritta dal servizio Politiche sociali ai quali bisognerà rivolgersi per essere censito e presentare le documentazione».
Oggi, sono circa 210 i bambini che frequentano i nidi d'infanzia comunali: 77 famiglie non pagano la retta ma, di questi, solo 33 famiglie hanno dichiarato di avere reddito zero. Così, come ulteriore forma di controllo ha deciso, il Comune ha sostituito l'autocertificazione con il censimento all'ufficio comunale. «Le famiglie con reddito zero», conclude quindi l'assessore Cerolini, «sono esenti dal pagamento della tariffa».
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