I riti popolari raccontati con la cucina

È uscito il libro di Enrico Trubiano dedicato alle ricorrenze abruzzesi

TORRE DE’ PASSERI. L’Abruzzo? Terra di festa continua, con riti popolari saldamente legati alle tradizioni gastronomiche. Lo racconta il libro di Enrico Trubiano, torrese di origine con la passione della ricerca storiografica, nel volume “Abruzzo in Festa. Miti, eventi e antichi sapori”, illustrato dalle spettacolari istantanee a colori di Gino Di Paolo e pubblicato da Interbooks (23 pagine, 48 euro).

Tante le chicche che il libro propone. Il culto laico della dea Pomona signora dei frutti, descritta da Ovidio nelle Metamorfosi, a distanza di duemila anni e nonostante l'avversità della chiesa resiste ad Alfedena, la maggiore tra le necropoli in area sannitica campana. Nel centro aquilano a 130 km da Pescara e 200 da Roma, la festa della dea dell'abbondanza si celebra più che mai viva e sentita all'imbrunire dell'ultimo giorno di febbraio. E che dire di frà Pietro da Morrone divenuto papa col nome di Celestino V e infine canonizzato come San Pietro Celestino, che secondo fonti documentabili non mancava di partecipare alla festa in onore della Madonna della Libera di Pratola Peligna. O ancora, dell'incontro di Pasqua tra la Maddalena e il Cristo risorto rappresentato a Spoltore dall'Abbandonata conformemente al dettato dei Vangeli, mentre nell'analogo cerimoniale della Madonna che scappa a Sulmona il ruolo della Maddalena non è previsto... Il libro offre una rassegna di feste e culti ancora oggi vivi e vitali nei centri d'Abruzzo. In edizione bilingue, italiano e inglese, Trubiano racconta in tutto ventiquattro riti popolari scelti tra gli innumerevoli del patrimonio mistico e antropologico abruzzese in un viaggio tra storia e leggende. E tradizioni anche di natura gastronomica, coronamento irrinunciabile di ogni festa che si rispetti e motivo di spiccato interesse turistico insieme a un territorio ricco di civiltà e scenari inimitabili, come sostiene lo stesso scrittore. «Come ricercatore documentale ho la possibilità di accedere a fonti incontestabili. È così che ho scoperto la vera identità dell'Abruzzo», aggiunge Trubiano «borghi, monumenti, storia, cultura, civiltà. Uno spettacolo meraviglioso e accattivante per gli stessi abruzzesi e per quanti verranno a conoscerci da altri paesi».

Le feste

Raccolte e suddivise per stagioni, le feste popolari d'Abruzzo sfilano nel libro tra curiosità e peculiarità. E seguendo le stagioni, a cominciare dai riti dell'autunno (Le glorie di San Martino a Scanno, le fave di San Nicola e il lancio dei taralli a Pollutri, i faugni di Atri), nel mezzo le feste dell'inverno (le chezette di Scanno la notte dell'Epifania, le farchie di Fara Filiorun Petri il 16 gennaio, i momenti votivi per il Sant'Antonio abate a Cermignano il 17 gennaio, San Biagio a Castiglione a Casauria il 3 febbraio, San Valentino a Palmoli, il culto della dea Pomona ad Alfedena il 28 febbraio, il carnevale di Città Sant'Angelo la domenica di carnevale) quindi le feste di primavera (Lo scucchie e l'incontro di Pasqua a Spoltore, i talami di Orsogna il lunedì di Pasqua, il corteo nuziale in costume a Scanno il 1º maggio, i serpari di Cocullo il primo giovedì di maggio, la festa delle Verginelle di Rapino l'8 maggio, Santa Maria dell'Alno a Canzano il 18 maggio, i Banderesi di Bucchianico, Lu ciancialone di Silvi, la sagra delle ciliegie di Giuliano Teatino e San Zopito a Loreto Aprutino il lunedì di Pentecoste) e quelle d'estate (il San Giovanni Battista di Civitella Roveto il 24 giugno, i Palmenteri di Salle, il Laccio d'amore di Penna Sant'Andrea la prima domenica di agosto, la Madonna dell'Elcina di Abbateggio il 7-8 settembre).

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