I sindacati: no alla tassa sugli anzianisiamo pronti a protestare

18 Ottobre 2011

Mozione contro Cerolini che vuole far pagare 25 euro agli iscritti dei circoli. Coccia della Cisl (foto): "Come si fa chiedere una tassa agli anziani che vivono con 400 euro al mese?"

PESCARA. La «tassa» sugli anziani, annunciata dall'assessore comunale Guido Cerolini, ha scatenato una valanga di critiche e contestazioni. I sindacati sono sul piede di guerra e minacciano di far partire azioni di protesta, se l'amministrazione comunale non dovesse tornare sulle sue decisioni. Mentre i consiglieri di opposizione hanno preparato una mozione per bloccare subito questo balzello improprio, definito fortemente iniquo. Gli anziani che frequentano i centri sociali, da sempre gratuiti, saranno chiamati a pagare da dicembre 25 euro all'anno come quota di iscrizione.

Cerolini non sembra intenzionato a fare dietrofront. «E' una tassa di scopo», ha ribadito ieri, «servirà per coprire le spese per le iniziative dei circoli». Sta di fatto che nessuno ieri ha difeso la manovra di Cerolini che colpirà circa 2.500 anziani. Tanti sono coloro che frequentano i centri sociali di via Stradonetto, via Nenni, via Nazionale adriatica, via Arapietra. In quello di piazza Grue, il Comune sta sperimentando l'autogestione e le iniziative vengono già pagate dagli iscritti.

I SINDACATI PROTESTANO. Il segretario generale provinciale della Cgil Paolo Castellucci ha bocciato senza mezzi termini la «tassa» sugli anziani. «Avevamo già espresso la nostra contrarietà l'anno scorso, quando l'assessore presentò la proposta, poi ritirata», ha detto il sindacalista, «ora il Comune ci vuole riprovare senza nemmeno sentire il parere delle parti sociali». «Nei prossimi giorni Cgil, Cisl e Uil e le confederazioni dei pensionati», ha proseguito Castellucci, «chiederanno all'amministrazione comunale un incontro sul bilancio e affronteremo anche la questione della tassa sugli anziani». «Non escludo azioni di protesta, se non dovessimo avere risposte concrete», ha avvertito. Negativo anche il giudizio del segretario generale della Cisl Umberto Coccia. «Ci sono anziani che vivono con la pensione di 400 euro al mese,come si fa a pensare di fargli pagare una tassa?», si è chiesto, «in questo modo, si impedisce alle persone di frequentare i centri e quindi di socializzare». «Non si è pensato nemmeno a una fascia di esenzione», ha proseguito, «la tassa colpirà indistintamente tutti, anche quegli anziani che in inverno passano le mattinate al letto per risparmiare sul riscaldamento».

MOZIONE DEI CONSIGLIERI. L'opposizione si prepara a dare battaglia in aula per fermare Cerolini. Ieri, tutti i capigruppo hanno presentato una mozione che «impegna il sindaco e la giunta ad eliminare la proposta di tassazione di 25 euro per ogni anziano che frequenta un centro sociale». I consiglieri, inoltre, propongono all'amministrazione di costituire «un fondo adeguato per rimpinguare la dotazione finanziaria dei centri sociali», prelevando i soldi da «altri settori meno importanti». Infine, si chiede al sindaco di «attivarsi affinché le cooperative, che gestiscono i centri per anziani, ricevano finalmente i contributi previsti, attesi da sei mesi». La mozione è stata firmata dai capigruppo Moreno Di Pietrantonio (Pd), Adelchi Sulpizio (Idv), Giovanni Di Iacovo (Sel), Maurizio Acerbo (Prc), Massimiliano Pignoli (Fli) e Adele Caroli (gruppo misto). «In una situazione di crisi economica», hanno scritto nel provvedimento, «l'iniziativa di far pagare 25 euro per ogni anziano per le attività ricreative dei centri sociali, ci sembra quanto di peggio un'amministrazione possa mettere in campo per le politiche sociali». Secondo i consiglieri, l'incasso previsto di 63mila euro appare talmente irrisorio da non giustificare questa «tassa pesante e odiosa» per gli anziani. «Se Cerolini non dovesse bloccare questa iniziativa», ha precisato Sulpizio, «presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti dell'assessore». Duro, infine, il commento del capogruppo Pd alla Circoscrizione Porta Nuova Giacomo Cuzzi: «L'amministrazione ha deciso di mettere le mani nelle tasche degli anziani. Se l'ente ha bisogno di fare cassa, può, anzi deve, eliminare le inutili consulenze che pesano sul bilancio».

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