«Il balletto delle dimissioni è stato il solito malcostume»

26 Gennaio 2014

PESCARA. Mascia e Testa di nuovo nel mirino dell’opposizione. La tattica delle dimissioni sì, dimissioni no adottata dal presidente della Provincia e dal primo cittadino per conquistare la...

PESCARA. Mascia e Testa di nuovo nel mirino dell’opposizione. La tattica delle dimissioni sì, dimissioni no adottata dal presidente della Provincia e dal primo cittadino per conquistare la candidatura a sindaco non è piaciuta affatto a Rifondazione comunista, al Pd e a Fli.

«Prendiamo atto», ha detto il capogruppo del Pd Moreno Di Pietrantonio, «della decisione di Mascia di non dimettersi e ricandidarsi per la seconda volta a sindaco di Pescara, ponendo fine a questo balletto andato in onda tra lui e Testa con l'unico obbiettivo di individuare una poltrona per il loro futuro senza alcuna considerazione per i cittadini che hanno inutilmente amministrato in questi 5 anni». «Rimandiamo al mittente», ha proseguito, «la dichiarazione fatta ieri (venerdì) da Mascia circa la sua impossibilità a realizzare opere per l'atteggiamento nichilista dell'opposizione, ammettendo tra l'altro di non essere stato in grado insieme alla sua maggioranza di centrodestra di realizzare qualcosa in questi 5 anni trascorsi inutilmente a Pescara e dimostrando che purtroppo per i cittadini di Pescara l'atteggiamento nichilista l'hanno avuto loro».

Il segretario provinciale di Rifondazione comunista Corrado Di Sante, invece se l’è presa con gli amministratori dimissionari della Provincia. «Il presidente della giunta provinciale Guerino Testa, l'assessore alle politiche del lavoro Antonio Martorella e l'assessore alla viabilità Roberto Ruggieri si sono dimessi, pronti a correre per una poltrona in consiglio regionale. La giunta di centrodestra da due anni e mezzo non ha più la maggioranza. Un'amministrazione, quella di Guerino Testa, incapace e disastrosa, avventuriera e arrogante, che ha tirato a campare con la stampella interessata, fornita, di volta in volta, dai sindaci del Pd eletti in consiglio provinciale». «E mentre, a tutt'oggi, non è dato conoscere il destino delle Province, per responsabilità bipartisan di Pd ed ex Pdl», ha fatto notare, «le dimissioni sono l'ennesimo atto di un malcostume imperante. Testa, Martorella e Ruggieri abbandonano la nave per un posto al sole». Critico anche il capogruppo di Fli Massimiliano Pignoli: «Le mancate dimissioni del sindaco di centrodestra Mascia rappresentano una brutta notizia per la città di Pescara, che sarà costretta a vivere ulteriori quattro mesi di calvario politico-amministrativo. La decisione del sindaco è l'ennesimo autogol politico della giunta da lui presieduta. Quella di ieri sarebbe stata l'occasione giusta per salutare e togliere il disturbo, ma soprattutto per ammettere un fallimento politico che è sotto gli occhi di tutti i cittadini pescaresi».

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