Il Calice lascia Pescara, Mascia brinda

18 Settembre 2013

Nella notte lo Huge Wineglass è stato trasferito a Pomezia. Il sindaco vuole festeggiare con la città e le aziende vinicole

PESCARA. Il calice di Toyo Ito ha lasciato Pescara alle 4,28. Quasi in punta di piedi, evitando di sollevare nuove polemiche, i tecnici della Clax di Pomezia ieri notte hanno caricato su un camion il pesante bicchierone di 24 tonnellate e lo hanno trasportato da piazza Salotto allo stabilimento della città laziale. Per un curioso gioco del destino, le operazioni di messa in sicurezza e di spostamento dell’opera d’arte del maestro giapponese si sono svolte in contemporanea con il recupero della Costa Concordia, al largo dell’isola del Giglio. E all’indomani del trasferimento, il sindaco Luigi Albore Mascia già pensa a una manifestazione celebrativa con le migliori aziende vitivinicole abruzzesi: «La chiameremo “Il calice che a noi piace” per festeggiare così la riabilitazione del centro della città», assicura il primo cittadino.

Sono le 4,28 quando la sistemazione della gabbia di protezione dello Huge Wineglass è di fatto completata. Mezz’ora più tardi della complessa rotazione della nave da crociera che ha tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia. Sulla carta i lavori a piazza Salotto sarebbero dovuti andare avanti per tre o quattro giorni, ma gli operatori della Clax, l’azienda di Pomezia che ha costruito il monolite in polimetilmetacrilato, hanno continuato a lavorare notte e giorno, senza interruzione, per ultimare quanto prima il trasferimento. Il bicchierone è arrivato a destinazione alle 8,30 ed è stato riposizionato al coperto su un basamento in cemento e acciaio. Non potendo subire ritocchi, poiché al centro di un contenzioso, il calice resterà imballato per i prossimi 18 mesi. «Anche Toyo Ito, tramite il suo legale», racconta il sindaco Mascia, «ha espresso parere favorevole al ricovero provvisorio a Pomezia. Tra un anno e mezzo penseremo a dove ricollocare quest’opera sfortunata che, in queste condizioni, non rendeva un buon servizio né a Pescara e né all’immagine dell’architetto giapponese, che desidero personalmente ringraziare per la correttezza, la collaborazione e la comprensione». Nell’anello rimasto vuoto di piazza Salotto, al posto del tanto contestato calice di vetro, è stato programmato un intervento momentaneo. «Pianteremo fiori e verde per livellare la depressione», spiega Albore Mascia, «in questo modo i bambini eviteranno di cadere e farsi male. Vorrei lanciare un concorso d’idee, in modo da condividere la nuova piazza con i cittadini. Personalmente, come aveva suggerito la città con il referendum consultivo dell'estate 2009, continuo a vedere al posto del Wineglass un gruppo scultoreo con l'acqua. Mi piacerebbe un’opera di Paladino, le cui sculture si trovano anche al Vittoriale degli Italiani, perché oggi la piazza ha bisogno di luce, acqua e luminosità».

Il calice di Toyo Ito ha lasciato il capoluogo adriatico a circa quattro anni di distanza dalla sua inaugurazione, nel dicembre 2008, durante l’amministrazione di Luciano D’Alfonso. Secondo Mascia, che non ha mai nascosto le sue critiche per quell’opera d’arte costata 1 milione e 100 mila euro e andata in frantumi in appena 64 giorni, la rimozione dello Huge Wineglass rappresenta «una riabilitazione della città dopo quattro anni di vicende giudiziarie». «Per festeggiare», assicura Mascia, «organizzerò una manifestazione sponsorizzata dalle migliori aziende vitivinicole del territorio, che porteranno in piazza i loro prodotti. La intitolerò “Il calice che a noi piace” per sottolineare il vero legame tra il vino e il territorio. E brinderemo tutti insieme alla riqualificazione».

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