Fioravante 'Gabriellino’ Palestini: “Falcone, una grande persona”

Conosciuto come "uomo Plasmon" per le pubblicità di cui è stato protagonista, il giuliese conobbe il magistrato siciliano e questo incontro gli cambiò la vita
PESCARA. Un altro appello ai ragazzi, nell'incontro al parco dell'Infanzia di via Tavo per il ciclo "Capaci di", è arrivato da Fioravante Palestini, detto Gabriellino, di Giulianova, conosciuto come "uomo Plasmon" per le pubblicità di cui è stato protagonista. Conobbe il magistrato siciliano Giovanni Falcone e questo incontro gli cambiò la vita. Se da giovane è stato protagonista di alcuni caroselli, a un certo punto ha cominciato a frequentare un mafioso per cui "mi chiamarono in Sicilia perché avevano in programma un traffico di droga dalla Thailandia in Italia e poi in America. Accettai, non so neppure io perché. Mi arrestarono al Canale di Suez e mi portarono in prigione. Mi interrogò Falcone, una grande persona, che mi ha dato una enorme serenità, una persona fantastica: mi disse che io ero fatto di un'altra pasta e da quell'incontro - durante il quale ho fatto quello che ho potuto - ho vissuto serenamente, anche in carcere. Dopo venti anni di detenzione sono tornato a Giulianova, ho cominciato un'altra vita nel segno della legalità. E oggi, a 79 anni, dico ai giovani di vivere nella legalità e di rispettare le donne".
Il sindaco Carlo Masci ha ricordato Falcone, nel giorno della sua scomparsa: "Non ha avuto paura di sfidare la mafia e ha perso la vita ma i suoi valori sono diventati un messaggio. Chi vive qui in via Tavo sa cos'era questo parco e cos'era il Ferro di cavallo, qui di fronte, e sa che le cose possono cambiare".
"Fino a qualche anno fa era inimmaginabile organizzare un incontro sulla legalità qui: in questo spazio di consumava la droga, oggi è un'area per i ragazzi, e mai nessuno avrebbe creduto all'abbattimento del Ferro di cavallo, che è diventato realtà", ha detto l’assessore alle politiche sociali Adelchi Sulpizio. "Oggi vogliamo ricordare chi ha dato la vita per la legalità e per la nostra libertà e dire che non hanno perso la vita inutilmente", ha concluso. Il prefetto Flavio Ferdani ha infine ricordato la madre del capitano Schifani che "ebbe il coraggio di rivolgersi ai mafiosi" e ha citato Falcone, rivolgendosi agli studenti: "Ciascuno di noi deve fare il proprio dovere affinché la legalità diventi un modo di vivere".
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