Il centrodestra in piazza contro le tasse

Organizzata una manifestazione per il 16 ottobre per contestare gli aumenti varati dalla maggioranza

PESCARA. Giovedì 16 ottobre, ultimo giorno per pagare la Tasi, i consiglieri comunali di centrodestra scenderanno in piazza per contestare gli aumenti delle tasse varati dall’amministrazione di centrosinistra. Per l’occasione è stato già preparato un manifesto in cui compaiono le immagini del sindaco Marco Alessandrini e del vice sindaco Enzo Del Vecchio sorridenti in consiglio comunale con la scritta: «Tasse al massimo a causa della coppia Del Vecchio-Alessandrini, e mentre loro se la ridono i cittadini piangono. Tutti uniti per dire basta». In basso i simboli di quattro partiti del centrodestra , cioè Pescara futura, Forza Italia, Nuovo centrodestra e Fratelli d’Italia-An.

Per oggi è prevista una riunione dei consiglieri di opposizione per decidere come organizzare la manifestazione. C’è chi propone di svolgere la protesta negli uffici postali e nelle banche dove i cittadini saranno in fila per pagare la Tasi.

Nel manifesto, gli esponenti del centrodestra ricordano alcuni degli aumenti varati dall’amministrazione comunale, cioè l’aliquota Tasi al massimo, la tassa sui rifiuti aumentata in media del 47 per cento, l’Irpef raddoppiata e l’aumento del costo delle mense scolastiche che dovrebbe scattare il prossimo anno.

E su quest’ultimo punto ieri il capogruppo del Pd Marco Presutti ha voluto replicare alla polemica sollevata mercoledì scorso dal Movimento 5 Stelle, sulle spese sostenute dal Comune e dalle famiglie per le mense scolastiche. Spese che risulterebbero più alte di quelle di altri Comuni, tra cui Montesilvano, Chieti e Teramo.

«Saremo implacabili contro gli sprechi, ma non intendiamo tagliare la qualità di quello che mangiano i nostri bambini», ha affermato il capogruppo del Pd.

«Questa amministrazione è impegnata in una profonda riorganizzazione dei servizi a domanda individuale», ha spiegato Presutti, «sia con l’obiettivo di garantirne la qualità e l’efficienza per l’utenza, sia per assicurarne la sostenibilità, pur nell’ardua condizione finanziaria ereditata». «La questione del costo dei pasti erogati nelle mense scolastiche», ha continuato, «rientra interamente in questa ampia attività in corso di svolgimento, con l’obiettivo iniziale di accertare idoneità e congruità di costi e servizi, in questo caso determinati da un appalto, forse controverso, gestito dalla precedente amministrazione». «Cercheremo di essere più equi possibile nel rideterminare i costi per l’utenza», ha assicurato Presutti.(a.ben.)

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