«Il Comune non ha fondi per le frane»

L’allarme di Cozzi: servono 10 milioni di euro per lavori urgenti ma non abbiamo risorse per il Colle, ora andrò al governo
MONTESILVANO. «Questo territorio è un colabrodo e il Comune non ha i fondi necessari per metterlo in sicurezza». A fotografare la situazione di dissesto idrogeologico e finanziario di Montesilvano è l’assessore ai Lavori pubblici Valter Cozzi che è alla ricerca di risorse per far fronte a tutte le situazioni di emergenza che interessano il Colle. Servono almeno 10 milioni di euro ma il Comune, dice l’assessore, non ha i fondi. «Non nascondo la mia preoccupazione per una situazione che è davvero drammatica», commenta Cozzi, «soprattutto se consideriamo che ad oggi non c’è stata ancora una goccia di pioggia». Montesilvano si presenta ancora a rischio.
All’indomani del grido di allarme lanciato dai residenti di contrada Barco sullo smottamento che sta interessando la strada comunale da denominare numero 5, Cozzi torna sull’argomento frane per riepilogare quanto ancora c’è da fare per recuperare un territorio «che è stato consumato in maniera disordinata», evidenzia. «Negli anni si è costruito dappertutto, compreso sui fossi di scolo, e questo ha reso la zona del colle estremamente fragile». Oggi è in programma un sopralluogo: «Certamente mi recherò personalmente a verificare quanto accade in contrada Barco ma purtroppo non è una situazione isolata. Dal mio insediamento, infatti, non c’è giorno che io non mi dedichi al problema del dissesto e finora sono già stato al ministero e alla Regione per battere cassa».
L’amministrazione comunale ha finora prodotto documenti indirizzati a Regione e governo allo scopo di ottenere 10 milioni di euro utili agli interventi di messa in sicurezza.
«Ma c’è un problema, che ci portiamo avanti da tanti anni e che definirei più un paradosso», spiega Cozzi. «La Regione, in ambito di dissesto idrogeologico, ha delle risorse a disposizione per le cosiddette zone rosse, ovvero tutte quelle zone pericolose che sono state preventivamente perimetrate. A Montesilvano però non hanno mai perimetrato nulla perché si è preferito costruire quindi non essendoci zone rosse non possiamo accedere a quei fondi e, in aggiunta, non ci sono stati neanche eventi atmosferici ai quali poter attribuire questi danni».
Quello del Colle, tuttavia, non è un problema risolvibile attingendo solo alle già vuote casse comunali anche se l’assessore rivela di essere alla ricerca di qualche residuo di cassa per avviare interventi tampone. «In questi giorni insieme al dirigente Gianfranco Niccolò stiamo elaborando una scala di priorità degli interventi e vorrei pescare qualche residuo per fare interventi tampone ad esempio in contrada Barco o via Tommaseo. Ma ci sono anche situazioni molto più imponenti. Basti pensare a Valle Cupa dove c’è una situazione drammatica che va avanti da dieci anni. Ci sono poi la frana di strada da denominare 32, vicino all’Oasi dello Spirito, e le 4 frane su via Togliatti, per le quali la Provincia però ci ha garantito un intervento entro un mese».
Tra le emergenze più recenti ci sono, poi, la frana di via Aspromonte e il campanile della chiesa di San Michele Arcangelo a rischio crollo che ha reso necessaria la chiusura della passeggiata sottostante. «La frana di via Aspromonte l’abbiamo messa in sicurezza ma abbiamo trovato il canale completamente ostruito», rivela Cozzi, «la trivella si è rotta per ben 2 volte a causa del cemento presente». Quanto alla riapertura della strada, chiusa con un’ordinanza che impedisce all’avvocato Sabatino Ciprietti di rientrare a casa: «Io personalmente ho detto di non riaprire la strada», prosegue l’assessore, «secondo la relazione rimessa dai geologi nei giorni successivi alla frana, infatti, c’era ancora un movimento franoso a 9 metri sotto terra, anche se ad oggi la situazione si è decisamente alleggerita. Quanto al campanile del Colle, infine, dovremmo poter contare su un milione e 800 mila euro di fondi ministeriali e continuerò ad andare a Roma fino a quando non li avremo ottenuti».
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