Il futuro di corso Vittorio appeso all’esito del voto

Alessandrini, Sabatini e Testa contro la semipedonalizzazione voluta da Mascia «L’intervento è sbagliato, siamo pronti a riaprire la strada al traffico»

PESCARA. Tutti contro Mascia. Il progetto di semipedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele che il primo cittadino sta portando avanti nonostante le proteste di alcuni commercianti, non piace agli altri candidati sindaci. Guerino Testa, Marco Alessandrini ed Enrica Sabatini dicono di essere pronti a riaprire l’arteria stradale se dovessero vincere le elezioni.

Insomma, Mascia è l’unico candidato che intenzionat a proseguire quest’opera. Opera che il Tar ha messo in discussione pronunciandosi, un mese fa su ricorso della Confcommercio, contro l’apertura al traffico della strada parallela nelle aree di risulta allestita proprio per chiudere corso Vittorio alle auto. Il sindaco continua a difendere questo progetto e gli avvocati del Comune hanno già presentato ricorso al Consiglio di Stato per contestare la sentenza. «Quel corso», ha detto, «era una delle strade più inquinate della città, era in totale degrado, una strada senza futuro. Noi la stiamo trasformando in una Zona a traffico limitato, riqualificata, bellissima, una strada riservata al traffico dei residenti. Tra qualche giorno sposteremo le transenne e i pescaresi la riscopriranno».

Di tutt’altro parere il candidato sindaco del Nuovo centrodestra Guerino Testa, che ha fatto inserire nel suo programma elettorale la riapertura di corso Vittorio alle auto, «nell’ambito», è scritto, «di un nuovo piano della mobilità». «Io sono per la rivisitazione immediata del Piano traffico e del Piano della sosta», ha affermato Testa, «oggi le attività commerciali stanno soffrendo per questa scelta di semipedonalizzazione di corso Vittorio. Il progetto di riqualificazione di questa strada non può essere disgiunto da un intervento nelle aree di risulta, dove sono da rivedere sia la strada che il mercatino». «Io sono per la realizzazione di un parcheggio a silos nelle aree di risulta», ha precisato, «ma anche per la riapertura di corso Vittorio, perché non si può pensare di chiudere una strada senza contestualizzare l’intervento in un Piano della sosta e in un Piano del traffico. Comunque sia, qualunque decisione su corso Vittorio dovrà essere condivisa dai cittadini e dai commercianti». Negativo il giudizio sulla semipedonalizzazione anche della candidata a sindaco del Movimento 5 Stelle Enrica Sabatini. «Quella di corso Vittorio rappresenta una soluzione caduta dall’alto», ha fatto presente, «i cittadini non hanno avuto modo di decidere su questo intervento, che di fatto rappresenta un fallimento. Ora ci troviamo a dover riaprire una strada in cui è stata ristretta la carreggiata. Questo dimostra che l’attuale amministrazione non ha una visione del futuro».

«La chiusura di corso Vittorio», ha aggiunto la Sabatini, «sta avendo ricadute drammatiche per i commercianti. Lo dimostra la protesta di quelle persone che ogni giorno si posizionano davanti alla rotonda di via De Gasperi con cartelli di protesta. Si tratta del punto più basso di questa amministrazione. Noi dovremo rimediare agli errori fatti riaprendo quella strada». Pronto a riaprire il corso è anche Marco Alessandrini, se dovesse essere eletto sindaco. «La nostra posizione contraria alla pedonalizzazione del corso è stata santificata dal recente pronunciamento del Tar», ha commentato, «abbiamo sempre sostenuto che il provvedimento con cui si è deciso questo intervento avrebbe dovuto essere approvato dal consiglio comunale, in quanto incidente sul piano regolatore».

«Se dovessi essere eletto», ha sottolineato, «non farei altro che attenermi alla decisione del Tar. Questa va esattamente nella direzione che noi ci auguravamo. La strada, quindi, va riaperta al traffico».

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