Il logo dannunziano che brutta fine Resta solo sui cestini

Alessandrini lo ha fatto eliminare dai documenti e dai taxi ma ha dimenticato i portarifiuti all’ingresso del Comune

PESCARA. Gabriele d’Annunzio, considerato da molti studiosi il personaggio più illustre della storia di Pescara e di tutto l’Abruzzo, è stato «tradito» proprio dalla sua città di origine. Il logo con inciso il suo volto che compariva prima sui documenti del Comune e persino sulle autovetture adibite a trasporto pubblico, sta piano piano sparendo dalla circolazione.

L’ultimo colpo di grazia è arrivato qualche giorno fa quando il sindaco Marco Alessandrini, con un provvedimento di giunta, ha ordinato ai tassisti di cancellare lo stemma di «Pescara città dannunziana» dalle loro auto e di sostituirlo con quello tradizionale. E ora il simbolo di d’Annunzio è rimasto solo sui cestini portarifiuti davanti al Comune e su qualche lampione del centro della città.

Il Vate non avrebbe mai creduto che il suo volto sarebbe diventato un giorno motivo di scontro tra primi cittadini, ossia tra il sindaco Alessandrini e il suo predecessore Luigi Albore Mascia.

Per carità, nessuno ha mai messo in dubbio il grande valore del poeta pescarese, ma lo stemma con il suo volto sì. Mascia lo aveva scelto per ricordare le origini del Vate, un vanto, a suo dire, per il capoluogo adriatico, ma anche per sostituire il simbolo di «Pescara città vicina» del suo predecessore Luciano D’Alfonso.

Quando è arrivato Alessandrini è accaduto lo stesso. Via i simboli della passata giunta, come facevano i popoli antichi quando conquistavano i territori.

Così, il sindaco ha provveduto ad eliminare il logo dannunziano prima dai documenti intestati del Comune e dalla delibere, poi dai taxi, per sostituirlo con quello più tradizionale della città di Pescara.

Fatto sta che ora per ammirare il simbolo del Vate si deve andare davanti al Comune, in piazza Italia. È sui cestini portarifiuti che è stato confinato lo stemma con il volto di d’Annunzio. Forse, perché l’attuale amministrazione comunale non si è accorta che il simbolo scelto dalla passata giunta di centrodestra fa ancora «bella» mostra proprio davanti all’ingresso del municipio. Ma anche lì il Vate potrebbe avere i giorni contati.

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