Il M5S accusa: emergenza acqua, tre anni persi, riunioni mai fatte

25 Agosto 2024

Sola denuncia: «Il sindaco non ha mai riunito il tavolo con gli esperti dopo i disagi del 2021» Martedì il caso al centro del consiglio comunale: «Servono deroghe per i serbatoi in negozi e case»

PESCARA. Un’emergenza senza fine che potrebbe durare un altro mese con il rischio di diventare ordinaria. Da domani si apre un’altra settimana sotto il segno dell’acqua razionata. E il M5S denuncia: «Tre anni persi». Domani arriverà in consiglio comunale la crisi idrica, tra dispersione al 54,8% a Pescara e provincia a causa delle tubature danneggiate e portata delle sorgenti in continuo calo per la siccità. Se il Pd chiederà conto dei ritardi nell’installazione di un serbatoio nella zona dei Colli a secco da un mese, il M5S aprirà un altro fronte: «Era il 2021 quando Pescara sperimentò la prima vera emergenza legata alla carenza idrica», ricorda il capogruppo M5S Paolo Sola, «e alla fine di quell’estate, in un consiglio comunale straordinario richiesto apposta, ottenemmo che venisse istituito un tavolo permanente di monitoraggio sulla gestione del servizio idrico integrato, al fine di conoscere preventivamente eventuali situazioni emergenziali future e predisporre per tempo contromisure efficaci». Ma le riunioni con gli esperti, che secondo il M5S dovevano essere convocate dal sindaco Carlo Masci, non sono state mai fatte. «Il sindaco, in risposta a una nostra interrogazione su che fine avesse fatto questo tavolo tecnico, nei giorni scorsi ha praticamente ammesso», continua Sola, «di aver di fatto trascurato per tre anni questa situazione, ricordandosi solo il 18 luglio scorso di convocare una riunione con Aca, Ersi e associazioni di categoria, quando ormai l’emergenza era già esplosa in tutta la sua gravità». Nella nota di risposta al M5S, il sindaco Masci contrattacca: «Su tutto ciò, sono certo, potrà dare informazioni ancora più puntuali il consigliere comunale Donato Di Matteo, componente del cda dell’Aca: nessuno meglio di lui è a conoscenza dell’operato dell’Aca».
«Praticamente», riprende Sola, «l’unica iniziativa concreta messa in campo è stata l’installazione di un serbatoio da duemila litri nella scuola Virgilio in Via di Sotto (tra l’altro per soli 10 giorni), come se questo potesse risolvere gli enormi disagi di un intero quartiere come quello dei Colli. Oltre a questo», continua il consigliere M5S, «il sindaco si è limitato a ripetere fino allo sfinimento che la soluzione sarebbe l’installazione di impianti autoclave, dimenticando che i disagi hanno colpito anche chi ne è provvisto».
Il M5S chiede interventi: «Nelle ultime settimane c’è stata una grande apertura da parte della giunta Masci verso una categoria specifica, quella dei balneatori», spiega Sola, «a cui è stato concesso di installare serbatoi idrici aggiuntivi nelle loro attività fino al termine della stagione. Una deroga importante che chiediamo sia garantita a tutte le attività commerciali e ai privati cittadini, consentendo procedure amministrative agevolate per l’installazione di impianti autoclave e/o serbatoi idrici lì dove ora non sarebbe possibile per vincoli architettonici o urbanistici posti dallo stesso Comune. Questo ad esempio consentirebbe, come in altre città, l’installazione dei cosiddetti autoclave di quartiere».
La consigliera regionale M5S Erika Alessandrini parla di «immobilismo» anche in Regione: «La gestione di questa emergenza è stata disastrosa», dice, «le autorità hanno riconosciuto la gravità della situazione solo quando ormai la carenza idrica era diventata insostenibile per molte comunità, con il presidente Marsilio che si è ricordato di inoltrare al governo la richiesta dello stato di emergenza solo il 16 agosto scorso, quando ormai migliaia di cittadini abruzzesi erano già allo stremo e interi comparti della nostra economia letteralmente in ginocchio e le iniziative come il bando per l’erogazione di contributi per gli impianti autoclave sono state tardive e insufficienti. Chiediamo una quantificazione precisa delle risorse necessarie a garantire il superamento definitivo delle criticità del sistema idrico potabile e irriguo, oltre che chiarezza nelle tempistiche».