Il Parlamento celebra l’Abruzzo e la Brigata Maiella

La Compagnia dei Guasconi mette in scena "Banditen", poi l'omaggio alle donne nelle istituzioni. Dalle costituenti all'incontro tra la presidente Boldrini e Anna Nenna D'Antonio

ROMA. «Non avevano nulla e hanno dato tutto». Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini traccia con queste poche incisive parole il profilo dei giovani eroi della Brigata Maiella, la banda partigiana nata a Casoli nel dicembre 1943 sotto il comando di un giovane avvocato, Ettore Troilo, e protagonista di una incredibile e avventurosa storia di liberazione che li portò dall’Abruzzo fino a Bologna.

Le gesta di questo piccolo esercito di volontari (il loro numero sfiorò le 1.400 unità), è stata ricordata ieri alla Camera dagli attori della Compagnia dei Guasconi con il loro «Banditen - I partigiani che salvarono l'Italia», appuntamento centrale della manifestazione “Montecitorio a porte aperte”, un festoso e affollato “open day” istituzionale promosso dalla stessa presidente Laura Boldrini.

«Banditen» è stato rappresentato nella Sala della Regina alla presenza della presidente e di molti ospiti abruzzesi: le famiglie dei partigiani (commovente l’abbraccio della Boldrini a Nicola Troilo figlio di Ettore), il presidente del Csm Giovanni Legnini e una folta rappresentanza dell’Anpi. Sulla scena gli attori Pierluigi Amadio, Andrea Maria Costanzo e Orazio Di Vito. «La storia della Brigata Maiella è poco conosciuta in Abruzzo e quasi per nulla in Italia. E’ stata questa la molla che ci ha spinto a scriverla e rappresentarla», racconta Di Vito, «documentandoci su testimonianze e libri, tra cui quello imprescindibile di Nicola Troilo. E’ una storia meravigliosa, tanto che anche i ragazzi delle scuole che hanno visto il nostro spettacolo sono stati rapiti da questa vicenda, per il forte contenuto di avventura da sfiorare il rocambolesco». Al termine della rappresentazione, racconta Di Vito, la Boldrini è apparsa sinceramente commossa: «Ci ha detto: “si vede che voi in questa cosa ci credete”, e infatti è proprio così».

Prima dello spettacolo, la presidente Boldrini ha assistito in Piazza Montecitorio all'esibizione musicale della Banda dell'Aeronautica, diretta dal maestro Marco Moroni. Il concerto è stato aperto dall'esecuzione dell'Inno nazionale ed è terminato con l'esecuzione dell'Inno europeo. Quindi, cicerone d’eccezione, la presidente della Camera ha fatto da guida ai cittadini durante la visita nell'Aula e in alcune delle sale più significative, compresa quella dedicata alle donne. Presente la prima donna presidente di una giunta regionale, l’abruzzese Anna Nenna D'Antonio, la presidente ha parlato delle «madri» della repubblica e delle fotografie delle 21 costituenti esposte a Montecitorio, delle prime 10 donne sindache, delle foto di grandi personaggi al femminile che hanno dato lustro alla politica, come Tina Anselmi e Nilde Iotti. È grazie anche a questi personaggi», ha ricordato la Boldrini, «che ora il 30 per cento dei parlamentari è donna. Non ci sono ancora un presidente della Repubblica, un presidente del Consiglio o un presidente del Senato donna», ha continuato, «e proprio per questo nella sala dedicata alle madri della patria sono stati installati anche degli specchi dove le visitatrici possono vedere riflessa la loro immagine leggendo una dedica di questo tenore: la prossima potresti essere tu».

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