Il Pescara contro la Samp per cercare la serie A

20 Maggio 2012

I biancazzurri in trasferta a Genova (ore 18) cercano la vittoria-promozione. In città cresce l'attesa: in via Cesare Battisti spunta uno striscione con le maglie dei giocatori lungo 50 metri

PESCARA. Per una volta Zeman ha sicuramente torto. Infatti al Pescara vincere tutte e due le partite che restano non serve, siccome ne ha vinte già abbastanza, adesso ne basta una sola per infischiarsene di quello che faranno le altre (il Verona ha iniziato ieri facendo il massimo) e conquistare aritmeticamente la serie A. Meglio se i biancazzurri vincono la prima, oggi a Marassi, ovviamente. Così la settimana potrà scorrere via tra canti, balli e preparativi delle coreografie per l'ultima in casa con la Nocerina.

Il calendario della B oggi offre a diverse squadre la possibilità di blindare le proprie posizioni. A cominciare dal Torino, che se batte il Modena è certamente in A. Può blindare i play off la Samp, se batte i biancazzurri o se il Padova non vince a Nocera. Ma i campani devono fare risultato pieno, altrimenti rischiano la matematica retrocessione (se il Vicenza batte il Bari). Un bell'intreccio di combinazioni, per cui è facile che molti verdetti rimangano aperti fino all'ultima giornata. Ovvio che le diverse centinaia di pescaresi che raggiungeranno Genova per la partita di oggi pomeriggio (settore ospiti esaurito, oltre 1100 posti, annuncia la società genovese) sperano ardentemente di poter dare il via alle feste al fischio finale di Tommasi da Bassano.

Speranza più che legittima, per concretizzare la quale però servirà un Pescara all'altezza delle sue gionate migliori. Al di là del riferimento statistico, che vede la casella dei successi biancazzurri vuota in casa della Samp, c'è da sottolineare che la formazione doriana non solo è, proprio col Pescara, la squadra più in forma di quest'ultimo periodo, ma ha un cammino interno di tutto rispetto: solo 3 sconfitte e appena 11 gol presi in 20 partite. Per l'occasione Iachini ritrova capitan Gastaldello e il bomber Possi, mentre riflette in chiave play off su Eder (non al meglio) e Juan Antonio.

Per il Pescara, vista con gli occhi di Zeman, la sottolineatura è irrilevante: anche Toro e Sassuolo avevano la miglior difesa prima di incontrare Immobile e soci. Certo contro Pozzi e Icardi (forse preferito a Eder), Foggia (o Juan Antonio) la difesa biancazzurra correrà i suoi rischi se abbandonerà la condotta aggressiva ma non sbadata delle ultime settimane. Per l'occasione Zeman potrebbe accorciare un po' la squadra riproponendo Caprari sulla destra, dall'altra rinforzare la spinta, con Balzano. E ancora una volta chiedere ai centrocampisti, Verratti in primis, ovvio di alternare tocco breve e lanci e provare anche dalla distanza. Ma alla 41esima giornata la vera differenza spesso la fanno le motivazioni più che i moduli. E forse questa può essere l'arma letale di Zeman, la fame di vittorie, la voglia di conquistare un sogno e farne pagina di storia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA