IL PROCESSO È FINITO LA GUERRA CONTINUA
E’ anche una storia di caratteri abruzzesi, di cocciutaggini contrapposte e inesorabili quella di cui sono protagonisti Ottaviano Del Turco e Vincenzo Angelini. Accusato e accusatore della Sanitopoli abruzzese continuano a lanciarsi accuse in una doppia intervista che pubblichiamo oggi sul Centro, a 24 ore dalla lettura della sentenza che, lunedì scorso, ha distribuito 9 anni e mezzo di carcere al primo e 3 anni mezzo al secondo. E’ solo il primo round di un processo che avrà un verdetto definitivo solo quando lo dirà la Cassazione (la Costituzione, lo ricordiamo ai distratti, prevede la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva). E’ un lungo duello, quindi, quello che vede protagonisti l’ex governatore della Regione e l’ex re delle cliniche private abruzzesi. Un duello iniziato cinque anni fa con l’arresto di Del Turco e che è destinato a durare ancora a lungo. Un duello che ricorda quello del romanzo di Conrad. Lì, nell’ultimo dei faccia a faccia armati, Féraud esplode a vuoto i due colpi che ha a disposizione mentre D'Hubert ne consuma solo uno. D’Hubert, però, non uccide il rivale: lo dichiara morto. E lo fa ubbidendo a un codice implicito, quello d’onore, di cui serbano oggi il ricordo solo alcuni, molto inattuali, lettori di romanzi.
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