Il sindaco de L'Aquila vuole telecamere “foto-trappola”

Dopo il sisma del 2009 la soglia di sicurezza, all'Aquila, si è abbassata come spiega Massimo Cialente

L'AQUILA. Dopo il sisma del 2009 la soglia di sicurezza, all'Aquila, si è abbassata come spiega il sindaco, Massimo Cialente: «La popolazione avverte una sensazione di instabilità e precarietà dovuta alla dilatazione della città e all'abbandono di interi quartieri, che sono rimasti a lungo disabitati e incustoditi. Sono aumentati gli episodi di micro-criminalità, come furti e atti vandalici, anche se i dati forniti dalla Prefettura dicono che L'Aquila resta tra le realtà più tranquille».

Per tenere sotto controllo il territorio, il Comune ha installare un sistema di videosorveglianza collegato alla sala operativa della Questura. «Telecamere foto-trappola», sottolinea Cialente, «utili a monitorare, soprattutto di notte, alcune zone sensibili, che ci hanno consentito di procedere con due denunce penali per lo scarico di materiale edile nei cassonetti della spazzatura». Il Comune è intenzionato a intensificare i controlli: «Stiamo approntando un bando per la videosorveglianza», annuncia il sindaco, «che prevede il posizionamento di una serie di “recettori” nelle strade principali e nei punti nevralgici, i cui dati confluiranno in un unico desk. Telecamere multifunzione per la videosorveglianza, la regolazione del traffico, la segnalazione di incidenti, blocchi stradali, atti di vandalismo e interventi sanitari, oltre al controllo delle Ztl. Un progetto di più ampio respiro per aumentare il monitoraggio della città». Intanto, sono aumentati i controlli della polizia municipale e delle forze dell'ordine: «Anche i varchi di ingresso sono costantemente presidiati da sistemi di sorveglianza che garantiscono la sicurezza dei cittadini», conclude Cialente.

Monica Pelliccione