Il sultano Berlusconi è tornato e si diverte

12 Gennaio 2013

 

Attenzione: sta godendo. Alle nostre spalle. Come negli ultimi vent'anni. Il sultano del bunga bunga è tornato più vispo e arzillo che mai. Saltella da un programma televisivo all'altro recitando il copione di una telenovela infinita: seduttore ingannevole nei confronti di chi è disposto a concedersi facilmente. "Mi sto proprio divertendo" ha confessato giovedì sera davanti a Santoro & Travaglio, i Bibì e Bibò di uno show inconcludente. Nove milioni di spettatori, record per un programma del genere. Dove l'approfondimento giornalistico evolve in avanspettacolo.

Formidabile la gag in cui il Cavaliere spolvera la poltroncina sulla quale poco prima era seduto un Travaglio insolitamente impacciato. Della tv-trash Sua Emittenza è l'inventore; su quel terreno è imbattibile. Non contano i fatti, non contano le idee, non contano verità o bugie; prevale solo la rappresentazione (falsa) della realtà. Il contenitore diventa contenuto.

L'esibizione di se stesso - del corpo del sovrano - è la conferma dell'esistenza stessa del potere che il leader è ancora capace di esprimere. La televisione si fa portatrice del paradosso contemporaneo della nostra democrazia: impone il predominio di grandi comunicatori dalla personalità magnetica e con l'istinto dei dominatori delle folle. Dunque, rieccolo: Silvio Berlusconi per la sesta volta dal 1994 affronta l'unica cosa che gli riesce bene da quando fa politica, la campagna elettorale. Stavolta non ha speranze di vittoria. Più che i sondaggi, lo lasciano intuire certi comportamenti di chi ha dimestichezza con i potenti. E se dunque persino Bruno Vespa si prende la libertà di canzonarlo, vuol dire che Berlusconi è fuori da Palazzo Chigi per sempre. Eppure le instancabili apparizioni in video creano una sottile inquietudine in chi ha a cuore le sorti del paese. Per quanto i sondaggi diano il Pdl tra il 16 e il 18 per cento e l'intero centrodestra, compresa anche la Lega Nord, tra il 23 e il 27% - numeri troppo lontani per ipotizzare una eventuale vittoria - il consenso sembra crescere dopo ogni esibizione del Cavaliere. Lentamente, di qualche decimo percentuale, verso l'alto. Se una parte degli italiani mi elegge ancora in Parlamento, anche solo come capo dell'opposizione e non più come premier, vuol dire che comunque mi assolve, sembra ragionare davanti allo specchio delle sue brame. Politicamente fallito, incapace di capire una crisi che ha sottovalutato e negato. Personalmente imbarazzante per gli scandali privati che hanno sfregiato l'onorabilità e il decoro della funzione pubblica ricoperta. Eppure vuol tornare in Parlamento per un'ultima mistificazione: riscrivere a suo modo la poco onorevole storia recente italiana. Urge richiamarlo alla realtà. Con il voto.

@VicinanzaL

©RIPRODUZIONE RISERVATA