Il tassista chiede scusa ai turisti non vedenti: «Pronto a portarli in stazione»

7 Agosto 2025

Lo fa sapere il presidente del Consorzio taxi: «L’operatore è mortificato, credeva di aver rispettato la legge, li andrà a riprendere in hotel»

PESCARA. Chiederà scusa ai due turisti per l’accaduto e andrà a riprenderli in albergo sabato prossimo, a fine vacanza, per portarli in stazione. Ma intanto si rivolgerà a un legale per capire in fondo la sua posizione, il tassista che sabato scorso non ha fatto salire il cane guida di una turista ipovedente, lasciando a piedi la donna, portoghese residente a Bologna, e il suo compagno che dalla stazione dovevano raggiungere un albergo di Montesilvano.

Il tassista, circa 50 anni di Città Sant'Angelo, in servizio da una quindicina d’anni, racconta i fatti attraverso Antonio Abagnale, presidente del Consorzio dei taxi pescaresi (Cotape) e responsabile regionale del sindacato Uri: «È mortificato e rammaricato, non sapeva ancora di aver scatenato un putiferio respingendo una persona non vedente con il suo cane guida. Credeva di avere la legge dalla sua parte. Ora si rivolgerà a un avvocato per capire la sua posizione, intanto gli ho consigliato di chiedere scusa ai due turisti protagonisti di questo fatto increscioso e per questo li andrà a riprendere lui, in albergo, a fine vacanza».

Il tassista rischia una sanzione da 500 a 2.500 euro e la sospensione dal posto di lavoro. Rivela, Abagnale, che tra i suoi compiti di presidente del Cotape c’è anche quello di organizzare viaggi per disabili: «Lo stesso tassista era già stato sospeso una decina di giorni fa per un’altra questione, seppur di minore importanza rispetto a questa, e ora rischia una nuova sospensione». Catia Brites Pereira Lima, non vedente, in città, a Pescara, con il compagno Claudio Gasperoni, che nel frattempo ha ricevuto la solidarietà degli abruzzesi e delle istituzioni locali, sabato scorso aveva cercato alla stazione un taxi che li conducesse a Montesilvano.

Ed ecco la ricostruzione del presidente del Cotape: «Sabato scorso l’operatore era in stazione, ma c’era in giro una situazione di caos perché gli altri taxi erano molto impegnati in aeroporto. Lui si è rifiutato di prendere a bordo il cane non ricordando che la legge ci obbliga a far entrare in auto i cani guida» insieme ai padroni, «mentre altrimenti l’ingresso sui mezzi di trasporto è facoltativo se non hanno il trasportino e la museruola» per chi non è disabile e porta con sé un animale. In Italia, la legge permette ai tassisti di rifiutare il trasporto di animali, a meno che non si tratti di cani guida per non vedenti. Per gli altri animali, la decisione spetta al guidatore, ma è consigliabile avvisare in anticipo e, se possibile, munirsi di trasportino, guinzaglio e museruola.

Il tassista in questione, fermato dalla polizia ferroviaria dopo l’allarme lanciato dalla coppia, ha giustificato il suo diniego col timore che l’animale sporcasse il mezzo. Lo infastidiva il pensiero «di dover portare il taxi al lavaggio e così ha rifiutato la corsa», precisa Abagnale ricordando che lo stesso tassista «è stato anche oggetto di aggressioni e minacce, dodici anni fa, e ancora ne porta i segni al punto che è rimasto talmente choccato da non voler più fare il servizio notturno».

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