In aula spuntano le tv: lo stupore in diretta

23 Ottobre 2012

Cbs e Al Jazeera: questa storia interessa tutti. La tv di stato giapponese: mai visto un processo così

L’AQUILA. Gli occhi del mondo puntati sull'Aquila. Il processo Grandi Rischi non è solo un “caso nazionale”: la stampa estera non ha voluto mancare un appuntamento storico, per il peso della sentenza e i riflessi che la stessa avrà sulla comunità scientifica internazionale. Josho Watanabe, è un cronista della Nhk, la tv di Stato giapponese. «Siamo un Paese con caratteristiche sismiche molto simili all'Italia», dice, «dove si verificano grande terremoti, ma in Giappone non c'è mai stato un processo di questo tipo». Watanabe spiega che «la sentenza emessa dal tribunale dell'Aquila potrebbe influenzare anche in Giappone il metodo di divulgare le informazioni legate agli eventi sismici. La tragedia che ha colpito L'Aquila ha travalicato i confini nazionali: non poteva essere altrimenti, viste le drammatiche immagini trasmesse dalle Tv di tutto il mondo».

Anche la tv araba Al Jazeera è all'Aquila con una troupe. «Eravamo qui subito dopo il terremoto», afferma Claudio Lavagna, corrispondente di Al Jazeera, «siamo tornati nel 2010, per verificare a che punto era la ricostruzione e adesso stiamo seguendo un processo il cui verdetto ha un interesse internazionale: dal punto di vista scientifico non ha precedenti».

«Intervistando i familiari delle vittime la versione che viene fuori è sempre la stessa», fa notare Lavagna, «se non fossero stati rassicurati dalla Commissione grandi rischi, probabilmente quella notte sarebbe usciti dalla loro abitazioni». Allen Pizzey, giornalista della Cbs, arriva dal Canada. Con lui, Costanza Barone, interprete, e il cameramen, Enrico Pergolini. «Non mi aspettavo questa sentenza», dice Pizzey, «ma ciò che ho visto e sentito in aula è stata la grande dignità delle persone e la precisione con la quale sono stati esposti i fatti. La tensione era evidente, ma nessuno si è alzato e ha urlato. C'è stata grande compostezza, una caratteristica del popolo aquilano». Poi, un riferimento alla città: «In tre anni nulla è cambiato. Tutto è come allora: vuoto, silenzio e abbandono. Eppure è impressionante vedere come gli aquilani, che hanno vissuto momenti terribili, stiano faticosamente tornando alla normalità. Un grande esempio per l'umanità».

Monica Pelliccione

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