In volo verso l’inverno abruzzese

Una ricerca rivela: 20 mila esemplari di uccelli acquatici nella regione

PESCARA. Una ricerca come questa avrebbe fatto la felicità di Holden Caulfield che, nel romanzo di J.D.Salinger, si chiedeva che fine facessero, d’inverno, le anatre del laghetto del Central Park a New York. Tuffetti, aironi cenerini, falchi di palude, folaghe: sono solo alcuni dei circa 20mila (19.815 per la precisione) individui di specie di uccelli acquatici contati nel mese di gennaio in Abruzzo. Una ricchezza faunistica scoperta e portata alla luce nell’ambito del censimento internazionale degli uccelli acquatici coordinato dall’Istituto superiore per la ricerca e protezione dell’ambiente.

In Abruzzo questa attività è coordinata dagli ornitologi della Stazione ornitologica abruzzese, in stretta collaborazione con alcune aree protette (parchi nazionali del Gran Sasso e d’Abruzzo, oasi del Wwf di Penne e Sorgenti del Pescara, riserve di Punta Aderci e Lecceta di Torino di Sangro), con il Wwf e con gli uffici territoriali per la biodiversità del Corpo forestale dello Stato di Pescara, L’Aquila e Castel di Sangro. Sono state 39 le aree censite, di cui 24 interne e 15 sulla costa.

Il censimento si è svolto visitando le aree in contemporanea per zone omogenee (ad esempio la costa è stata monitorata tutta nello stesso giorno perché i gabbiani si muovono piuttosto velocemente) contando gli individui con cannocchiali e binocoli. In censimento sono stati coinvolti 37 operatori.
L’area con il maggior numero di osservazioni è risultata quella del Lago di Campotosto, all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso, con 4.490 «individui» contati appartenenti a ben 15 specie. Tra queste la Pesciaiola, una specie del Nord Europa che molto raramente giunge a latitudini così meridionali per svernare.

Nell’interno della regione, nell’area del Lago di Barrea sono state censite, ad esempio, ben 600 alzavole. Inoltre circa 100 aironi cenerini, da mesi, sostano sui salici nell’oasi Wwf Sorgenti del Pescara e si possono vedere anche dall’autostrada Pescara-Roma. Sulla costa dominano le diverse specie di gabbiani: quasi 7.000 gabbiani comuni e 3.900 gabbiani reali. Fra le sorprese, spiega il Wwf Abruzzo, il conteggio di 38 fratini, piccoli uccelli-simbolo della spiaggia.

Durante il censimento ci sono state anche segnalazioni di situazioni di inquinamento ambientale dei corsi d’acqua e di danneggiamento delle residue dune costiere. Secondo il Wwf Abruzzo, poi, «risulta evidente il disturbo causato dall’attività venatoria, visto che nei pochi laghi in cui è aperta la caccia, come Bomba, il numero di uccelli osservati è risultato bassissimo».
«Inoltre», conclude l’associazione naturalistica, «il disturbo dell’attività venatoria si è registrato anche presso alcune foci fluviali e sul litorale».