L'ingresso dell'impianto sportivo delle Naiadi

PESCARA

Indagati in quattro nell'inchiesta Naiadi: turbativa d'asta

Perquisizioni a carico del dg dell'Arecom, del presidente del Club Acquatico, del commercialista Serraiocco e del broker che ha promosso la garanzia fidejussoria. Marsilio: "Agito nell'interesse del bene pubblico"

PESCARA. In quattro sono indagati nell'inchiesta Naiadi della Procura. L'ipotesi d'accusa è turbativa d'asta in merito alla gara d'aggiudicazione da 39milioni di euro della gestione del maxi impianto sportivo sulla riviera di proprietà della Regione e dato di recente in concessione per vent'anni. La Procura ha ordinato anche le perquisizioni.

Gli indagati sono: Donato Cavallo, romano, direttore generale dell'Arecom (Agenzia regionale per la committenza, ex Aric, la cui sede legale è stata trasferita con un’apposita legge all’Aquila mentre la struttura resta operativa a Pescara), stazione appaltante, che avrebbe dovuto verificare tutti i requisiti necessari per consentire al Club Aquatico Asd di gestire Le Naiadi e quindi di aggiudicarsi quell’affidamento ventennale in concessione; Riccardo Fustinoni, dirigente Club Acquatico Pescara che ha preso in concessione la struttura e l'ha aperta senza avere ancora tutti i requisiti della sicurezza necessari; Il terzo avviso di garanzia, con annessa perquisizione, riguarda il commercialista Vincenzo Serraiocco. Attualmente sotto processo per il crac delle Naiadi, ora figura in questo nuovo scenario che avrebbe dovuto costituire un radicale cambio di indirizzo nella gestione delle Naiadi. Il piano economico finanziario sembra infatti sia stato asseverato da uno studio di commercialisti che fa capo proprio a Serraiocco; così come si presume che anche i colloqui con i lavoratori siano stati fatti da Serraiocco.

Il quarto avviso di garanzia è stato recapitato a Gianluca Cieri, un broker assicurativo che avrebbe stilato dei documenti importanti per consentire la quadratura del cerchio e questa “anticipazione” della gestione. Parliamo della polizza che avrebbe dovuto garantire l’operazione, nei confronti della quale vengono sollevati però molti dubbi che gli inquirenti stanno ora approfondendo.

Sulla garanzia fideiussoria (il disciplinare di gara richiedeva ai presentatori di offerte di allegare una garanzia provvisoria pari al 2% dell'imposto posto a base d’asta, quantificato in 780mila euro) il consigliere regionale del Pd, Antonio Blasioli, aveva sollevato una serie di perplessità, chiedendo lumi ai vertici regionali, senza ottenere risposte. Il problema di fondo dell’inchiesta riguarda, quindi, i requisiti che il Club Aquatico avrebbe dovuto avere prima che gli venisse affidata la gestione provvisoria delle Naiadi (fino al 31 dicembre prossimo). Questi requisiti sono stati attentamente vagliati dagli uffici competenti? Anche su questo versante sta lavorando la magistratura che sembra essere già avanti nell'indagine, partita molto prima degli interventi dei politici di opposizione.

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Secondo l'ipotesi investigativa della Procura «emerge con sufficiente nettezza che la gestione della gara è stata caratterizzata da plurime violazioni della normativa di settore che, anche alla luce della presentazione da parte della società aggiudicatrice di una falsa garanzia fideiussoria provvisoria in favore della stazione appaltante, inducono a ritenere, allo stato, che la gara sia stata effettivamente turbata dagli indagati».

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Sotto esame anche l'affidamento in via d'urgenza della struttura sportiva nonostante non fossero scaduti i termini della gara. La Procura presume che «la stazione appaltante ha palesemente favorito il Club Acquatico Pescara ponendo a carico della Regione Abruzzo in assenza di autorizzazione previa copertura finanziaria, gli elevati costi derivanti dai consumi di energia elettrica, acqua e gas per i suddetti 4 mesi».

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Marsilio: "Sono certo che il direttore ha agito nell’interesse del bene pubblico"

“La notizia relativa all’inchiesta sull'affidamento della gestione delle Naiadi non coglie di sorpresa. Già da diversi mesi, la Procura ha avviato attività di acquisizione di atti relativi all’imponente procedura di appalto, a seguito di molte denunce, comunicati stampa e segnalazioni che si sono freneticamente susseguiti. Ci affidiamo quindi al sereno giudizio della competente magistratura. Sono certo che il direttore di Areacom Donato Cavallo saprà dimostrare di aver agito nell’interesse del bene pubblico e della tutela del valore rappresentato dalle Naiadi e dall’interesse pubblico di vedere la struttura riaperta il prima possibile, anche per il rischio di grave ammaloramento degli impianti a cui sarebbe andata incontro in caso di prolungata chiusura”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.