«Inopportuni gli auguri di Mascia»

Il Pd: il Comune vuole un Natale sobrio, poi spende i soldi in messaggi ai cittadini

PESCARA. In questi giorni, le famiglie pescaresi stanno ricevendo a casa biglietti di auguri firmati dal sindaco Mascia. Ma non tutti, perché ieri alcuni cittadini si sono rivolti al Centro lamentandosi di aver ricevuto lettere vuote con l’intestazione Comune di Pescara. «Mi sono rivolta agli uffici dell’ente per sapere di che si trattava», ha raccontato una residente di viale Primo Vere, «poi, ho saputo che avrebbero dovuto essere gli auguri di Natale».

Ma l’iniziativa del sindaco ha suscitato polemiche. Il vice capogruppo del Pd Enzo Del Vecchio è intervenuto per criticare la scelta del sindaco di inviare gli auguri di Natale ai cittadini, spendendo centinaia, forse qualche migliaio di euro.

«L’amministrazione comunale, nei giorni scorsi», ha detto Del Vecchio, «ha annunciato di non voler installare quest’anno le luminarie per evitare di spendere soldi in un periodo di crisi economica. Ma il Natale sobrio voluto dal sindaco e dalla sua maggioranza è stato subito disatteso con la spesa dei messaggi di auguri». «Questa amministrazione ha scoperto tardivamente il valore della parola sobrietà dopo aver sperperato soldi per consulenze, collaborazioni e manifestazioni», ha affermato, «qualsiasi somma spesa oggi per i biglietti di auguri diventa uno spreco, quando si parla tanto di sobrietà».

Lo stesso Del Vecchio ha presentato ieri un’interrogazione urgente sulla pista di ghiaccio, installata in piazza Salotto per il periodo di Natale. Anche per quella iniziativa è scoppiata una polemica. Il vice capogruppo del Pd sostiene che sia stata fatta pagare, alla ditta che ha installato la pista, una tassa per l’occupazione del suolo pubblico irrisoria, cioè più bassa della tariffa che, effettivamente, si dovrebbe applicare. Nel 2010 è andata anche peggio, secondo Del Vecchio, perché il Comune non ha fatto pagare nulla alla stessa ditta. «Si chiede al sindaco», ha scritto il vice capogruppo nella sua interrogazione, «di chiarire le ragioni che avevano portato la giunta comunale ad esonerare totalmente la ditta Gre.Vi. dal pagamento del Canone di occupazione del suolo pubblico per l’installazione della pista in piazza Salotto nel 2010». «Quali sono le norme», ha chiesto ancora il vice capogruppo, «che hanno determinato quest’anno il pagamento del Canone, a carico della ditta, nella misura di 4mila euro e quali sono le condizioni diverse tra il 2010 e il 2012, di cui ha parlato l’assessore Santilli».

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