Pescara

Insetti a mensa, i genitori: “C’è un altro caso, segnalazioni ignorate”. L’assessore: “Siete una propaggine del Pd”

17 Ottobre 2025

Pescara, il comitato dei genitori accusa: “Siamo al quarto caso, nessuna procedura avviata”. L’assessore Toppetti: “Reperto mai consegnato, non si può amministrare una città su WhatsApp”

PESCARA. Non si ferma la polemica attorno alla gestione mensa di Pescara. Dopo la segnalazione dello scorso 8 ottobre sul ritrovamento di una mosca in una confezione di pane distribuita in una scuola elementare della città, sarebbe stato registrato un altro caso. L’episodio sarebbe antecedente al caso della scorsa settimana e proprio questo ha scatenato le polemiche del comitato spontaneo di genitori formatosi lo scorso anno, alla luce di alcune criticità riscontrate nella gestione della refezione con il nuovo appalto. Stando alla ricostruzione del comitato, con la referente Roberta Aquilani, il caso era stato segnalato sul gruppo WhatsApp della commissione mensa di Pescara, l’organismo composto da rappresentanti di genitori eletti in tutti i comprensivi di Pescara e da alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione.

«Il 27 settembre scorso», riepiloga Aquilani, «è stata segnalata la presenza di un insetto nel pane confezionato, la quarta in totale (i primi due risalgono a marzo e a maggio scorso, ndc), da un membro della commissione Mensa, all’interno di una chat istituzionale in cui era presente anche l’assessore Valeria Toppetti. Nonostante ciò, nessuna procedura è stata attivata», accusa Aquilani, «nessuna risposta è stata data. Questo è un fatto gravissimo». La richiesta del gruppo di genitori è per lo scioglimento della commissione mensa, «che non ha garantito trasparenza né azione concreta a tutela dei bambini e la costituzione di un nuovo organismo realmente indipendente, rappresentativo e operativo».

A sostegno dei genitori, i consiglieri Pd, che hanno reso noto l’episodio per il tramite della consigliera Michela Di Stefano, presente nella chat. Il centrosinistra si rivolge all’amministrazione chiedendo «se e quali azioni siano state attivate dopo questa segnalazione. Se la sede istituzionale riceve una segnalazione con uno strumento indicato, ci si aspetta che si prendano provvedimenti», afferma Piero Giampietro.

Immediata la risposta dell’assessore Toppetti a quello che definisce «sedicente comitato, un gruppo sparuto di genitori che si muove solo attraverso le telecamere e che è una propaggine del Pd». E dice: «Non si può amministrare una città su WhatsApp. Una foto mandata in una chat non prova nulla e non ha nessun valore giuridico. Noi dobbiamo muoverci solo attraverso canali ufficiali, invece il reperto non è mai stato consegnato, impedendo quindi l’analisi del rup e del dec, il direttore esecutivo del contratto. Non possiamo pensare di ricostruire attraverso foto che girano in modo superficiale né la responsabilità della società di refezione, né del fornitore, e di certo non si possono processare i commissari mensa, eletti dai genitori. Non ho visto alcuna foto e sono tenuta ad attivare le procedure quando il genitore rispetta il regolamento e riporta l’eventuale reperto difforme a scuola o al Comune. Tutto il resto è una meschina e noiosa strumentalizzazione politica».