Jennifer Sterlecchini

PESCARA

Jennifer, confermata la pena: trent'anni all'assassino

La Cassazione chiude il caso dell’omicidio Sterlecchini, la 26enne accoltellata dall’ex fidanzato. Bocciato il ricorso dell’imputato Troilo: nessuno sconto, il 38enne deve restare in carcere

PESCARA. La Corte di Cassazione rigetta l’ultimo ricorso della difesa e scrive la parola fine alla morte di Jennifer Sterlecchini, la giovane 26enne di Pescara uccisa con 17 coltellate dal suo ex compagno, Davide Troilo, oggi 38 anni, con il quale aveva convissuto fino a poche settimane prima del delitto. L’imputato dovrà dunque scontare i 30 anni di reclusione che gli furono inflitti nel 2018 dal gup del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, con il rito abbreviato, poi confermati dalla Corte d’Appello di Perugia nel 2021. Ci sono voluti 6 anni per chiudere il caso.

Il legale di Troilo, l’avvocato Giancarlo De Marco, aveva presentato ricorso in Cassazione puntando tutto sull’insussistenza dell’aggravante dei futili motivi che faceva salire di molto la pena finale comminata dalla Corte aquilana. I giudici romani, non ritenendo ben definite le motivazioni relative all’aggravante, avevano poi annullato la sentenza di secondo grado, rinviando tutto a un nuovo processo, questa volta davanti alla Corte d’Appello di Perugia, proprio per avere una motivazione più adeguata sui futili motivi.

Perugia, invece, ha confermato la decisione dei colleghi aquilani e quindi anche quell’aggravante che ha cristallizzato la pena sui 30 anni di reclusione. Il difensore di Troilo è andato comunque avanti e ha riproposto un nuovo ricorso in Cassazione sostenendo che la Corte di Perugia non aveva fatto un’adeguata istruttoria sul punto, ma ieri i giudici di Piazza Cavour hanno definitivamente chiuso la questione, compreso il risarcimento danni in favore delle parti offese.

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