L’arte libera di Carlo Levi nella mostra di Giulianova

Dal 29 giugno rassegna antologica delle opere dipinte dal 1926 al ’73 Esposto il ritratto di Rosselli, con il quale condivise l’impegno antifascista
GIULIANOVA. Il Museo d’Arte dello Splendore accoglierà a fine giugno un’importante mostra dedicata all’opera pittorica di Carlo Levi. Dell’intellettuale torinese, nato nel 1902 e scomparso nel 1975, personalità tra le più eclettiche del Novecento, pittore, romanziere, critico, giornalista, uomo politico, si celebra nel Mas di Giulianova la produzione artistica attraverso la rassegna antologica “Carlo Levi. Dipinti dal 1926 al 1973”.
La mostra è organizzata da Fondazione Museo d’Arte dello Splendore e Fondazione Carlo Levi, con il patrocinio del Comune di Giulianova. Partner per la realizzazione della mostra è stata la Chainedes Rotisseurs, associazione enogoastronomica d’originefrancese presente in quasi tutti i paesi del mondo e da poco attiva anche nella provincia di Teramo.
Curatori Guido Sacerdoti, presidente della Fondazione Carlo Levi, e Marialuisa De Santis, direttrice del Museo d’Arte dello Splendore; entrambi interverranno all’inaugurazione, prevista per il 29 giugno (alle 18). Già dal 1976, anno successivo alla morte di Carlo Levi, la Fondazione a lui intitolata si occupa della conservazione e valorizzazione di ottocento suoi dipinti e di un archivio di manoscritti e di altro materiale documentario, dichiarato di interesse nazionale con decreto ministeriale.
La Fondazione opera inoltre per promuovere la conoscenza dell'attività di Carlo Levi, come pittore, scrittore, personaggio politico. In questo senso si colloca anche la collaborazione con la Fondazione Museo d’Arte dello Splendore per l’organizzazione di questo evento. Fino al 19 agosto le sale del Mas ospiteranno trentotto opere del maestro, testimonianza significativa di tutto il suo arco creativo. «Le opere costituiscono una sorta di percorso attraverso tutta l’esperienza pittorica di Levi», spiega l’organizzazione, «rappresentata fin dai primi momenti, nei quali si evince ancora l’influenza di Felice Casorati, passando per le opere della maturità, in cui le esperienze e i contatti con il mondo artistico francese orientano i suoi lavori verso i modi di un originale e personalissimo espressionismo, fino alle pitture dell’ultimo periodo, dedicate agli alberi e dominate dal colore».
In esposizione a Giulianova anche molti ritratti di amici: scrittori, artisti, attori, e militanti come Carlo Rosselli, con i quali condivise quell’impegno antifascista che gli procurò due arresti e la condanna al confino, prima a Grassano e poi ad Aliano, esperienza raccontata nel romanzo “Cristo si è fermato a Eboli”, pubblicato da Einaudi nel 1945, scritto nei due anni precedenti. Oltre al ritratto di Rosselli, ecco Filippo De Pisis, Leone Ginsburg, Cesare Pavese, Carlo Emilio Gadda, Pablo Neruda, Anna Magnani, Italo Calvino. Carlo Levi fu un intellettuale eclettico, con una laurea in Medicina conseguita brillantemente a 22 anni ma riposta nel cassetto per dedicarsi alla scrittura, alla pittura, e alla politica. Negli anni Sessanta fu eletto due volte senatore della Repubblica come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano. Amico dell’Abruzzo, fu colpito dalla bellezza della seicentesca volta maiolicata della chiesa di San Donato, a Castelli, che definì «Cappella Sistina della maiolica».
Suona come un monito sempre attuale ciò che scrisse negli anni del fascismo: «Per chi ha l’animo di un servo la sola pace, la sola felicità è nell’avere un padrone, e nulla è più faticoso e veramente spaventoso dell’esercizio della libertà».
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