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L’ente costretto ad assumere un archeologo

PESCARA. Nei 13 milioni e 100mila euro di spesa per la realizzazione del ponte nuovo sul fiume Pescara ci sono anche i soldi per un incarico esterno ad un archeologo. Il suo nome è Eugenio Di Valerio....

PESCARA. Nei 13 milioni e 100mila euro di spesa per la realizzazione del ponte nuovo sul fiume Pescara ci sono anche i soldi per un incarico esterno ad un archeologo. Il suo nome è Eugenio Di Valerio. L’amministrazione comunale lo ha chiamato per seguire gli scavi per la costruzione dell’opera. Il suo compenso lordo è di 9.135 euro.

«Si tratta di un atto dovuto», spiega il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici Enzo Del Vecchio, «perché quella dove sorgerà il ponte è un’area archeologica». Alcuni studiosi, tempo fa, hanno sostenuto che in quella zona del fiume potrebbero emergere i resti di Pescara vecchia. Per questo motivo, il Comune ha dovuto persino richiedere diversi anni fa un parere preventivo alla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo.

Quest’ultima, fortunatamente, ha espresso, nel 2008, parere favorevole all’esecuzione dei lavori, ma ha indicato delle prescrizioni tassative con oneri a carico del Comune. Parere riconfermato con le stesse prescrizioni nel giugno dell’anno scorso. Innanzitutto, i lavori di scavo devono essere eseguiti sotto controllo archeologico, per garantire che non rechino danni ad eventuali resti esistenti nella zona. In caso di ritrovamenti, un gruppo di esperti dovrà valutare i resti archeologici per garantire la loro salvaguardia durante i lavori. Infine, il professionista incaricato dal Comune, individuato nell’elenco predisposto dalla Soprintendenza, deve operare sotto la direzione dell’ufficio di Soprintendenza per i beni archeologici.

Così, il 13 marzo scorso, l’amministrazione comunale ha richiesto all’archeologo Di Valerio, regolarmente iscritto nell’elenco dei collaboratori della Soprintendenza, di formulare un’offerta per l’incarico. Il professionista ha proposto un onorario di 240 euro al giorno, Iva esclusa, per un mese, per un totale di 7.200 euro, più l’Iva al 22 per cento e gli oneri al 4 per cento. L’amministrazione ha giudicato l’offerta congrua e gli ha affidato l’incarico. (a.ben.)

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