L'Idv: "Unifichiamo Pescara, Montesilvano e Spoltore"

Carlo Costantini: "È il momento di superare divisioni solo di facciata e scollegate dalla realtà. Sono un'unica realtà e, insieme, diventerebbero il polo d'attrazione del mediterraneo"
PESCARA. Unificare in un'unica città Pescara, Montesilvano e Spoltore. Lo propone l'Italia dei valori perché, afferma il capogruppo regionale Carlo Costantini, è "giunto il momento di superare divisioni solo di facciata e del tutto scollegate dalla realtà economico/sociale dei territori per prepararsi ad affrontare il futuro con concretezza e pragmatismo".
"La nascita al centro della costa adriatica", aggiunge Costantini, "di una città di 200.000 abitanti, oltre a ribadire la sua funzione di città-guida dello sviluppo dell'intera regione, la renderebbe, di fatto, il più grande polo di attrazione di servizi e di investimenti dell'intero Adriatico".
Secondo Costantini, il taglio ai trasferimenti ai Comuni contenuto nella manovra del governo Berlusconi è solo un assaggiodi ciò che arrivera in futuro, considerata l'entità del debito pubblico in Italia. "Per questo", spiega, "considerando che il territorio di Pescara, Montesilvano e Spoltore costituisce di fatto il territorio di un'unica Città facente parte della stessa Provincia, un diverso assetto organizzativo consentirebbe risparmi di decine di milioni l'anno".
"La nascita al centro della costa adriatica", aggiunge Costantini, "di una città di 200.000 abitanti, oltre a ribadire la sua funzione di città-guida dello sviluppo dell'intera regione, la renderebbe, di fatto, il più grande polo di attrazione di servizi e di investimenti dell'intero Adriatico".
Secondo Costantini, il taglio ai trasferimenti ai Comuni contenuto nella manovra del governo Berlusconi è solo un assaggiodi ciò che arrivera in futuro, considerata l'entità del debito pubblico in Italia. "Per questo", spiega, "considerando che il territorio di Pescara, Montesilvano e Spoltore costituisce di fatto il territorio di un'unica Città facente parte della stessa Provincia, un diverso assetto organizzativo consentirebbe risparmi di decine di milioni l'anno".
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