L'omicidio Ceci fa tornare la paura a Pescara

Tredici morti nel 2011, un mese fa una ragazza strangolata in casa. Spesso le vittime sono donne. Gli amici di Italo Ceci lo ricordano come l’angelo del rione

PESCARA. Il 2011 si è concluso con l'efferato omicidio della giovane moldava Silvia Minastireanu, l'antivigilia di Natale a Francavilla. Sono passate poche settimane e un altro fatto di sangue ha scosso la città. Italo Ceci, commerciante di via De Amicis, è stato freddato con tre colpi di pistola mentre chiudeva il negozio.

Solo lo scorso anno sono stati tredici gli omicidi in Abruzzo. Spesso si è trattato di donne, vittime della furia assassina di mariti e compagni. Da Melania a Silvia, e poi Maria Rosa, Mirella, Neila. Una lunga scia di sangue che ha riguardato tutta la regione. Da Vasto ad Alba Adriatica, e poi Celano, Manoppello, Ripe di Civitella dove è stato straziato il corpo di una giovane madre, Melania Rea, uccisa con 32 coltellate. Aveva solo trent'anni Melania, e una bimba piccola. Per il suo assassinio, l'unico indagato è il marito.

A maggio è stata assassinata ad Ortona una donna di 85 anni, Concetta La Farciola, uccisa con un colpo secco alla giugulare da un bracciante della famiglia, un romeno di 39 anni. La macchia di sangue abruzzese si sposta nella marsica, a Celano, dove lo scorso 25 agosto si è consumato un omicidio suicidio. La vittima è Halina Renata Kaminska, uccisa dall'ex compagno Dino Stornelli.

È stata strozzata da uno studente di Chieti, Silvia Minastireanu. Aveva solo 20 anni. L'hanno trovata nel suo appartamento di Francavilla, sotto il letto. Un caso che riporta alla mente un episodio simile, avvenuto ad ottobre. Lei, Neila Bureikaite, giovane lituana, bionda e bellissima, è stata uccisa in casa con tre coltellate dal compagno, accecato dalla gelosia nei confronti dell'avvenente ragazza dell'Est per cui aveva lasciato moglie e figli. Il giorno dopo è stata la volta di Maria Rosa Perrone, 52 anni, di Alba Adriatica, uccisa a coltellate dall'ex marito. Una manciata di giorni seguenti, a Vasto, si è verificato l'omicidio suicidio di Mirella La Palombara e Nicola Desiati. Lui, finanziere, l'ha colpita in pieno viso con una scarica di proiettili della pistola di ordinanza. Poi si è tolto la vita con un colpo al cuore. Nel mese di settembre stessa sorte è toccata a Maria Teresa Di Giamberandino, di Manoppello. La donna è stata uccisa dal figlio Valentino con cinque coltellate, una domenica pomeriggio di fine settembre. Il 23 novembre, la stessa morte violenta ha raggiunto a New York Rita Morelli, spoltorese di 36 anni, assassinata con tre coltellate nel suo appartamento di East Harlem, da un corteggiatore rifiutato.

Storie di uomini violenti che si intrecciano con quella di Paolo Abbruzzese, medico teatino in pensione che ha dato la vita per difendere la propria badante, amata come una figlia. E con quella di Roberto D'Aloisio, ucciso per affari di droga. Ieri, i proiettili di una mano ancora sconosciuta hanno colpito alle spalle Italo Ceci, 58 anni, uomo dal passato violento nella Banda Battestini. Un passato lontano, tanto che per tutti era ormai «l'angelo del rione».

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