La forza della valanga come 4.000 tir a pieno carico

La stima è del servizio Meteomont dei carabinieri forestali. E per la sicurezza dei soccorritori in funzione un radar doppler

RIGOPIANO. Come «4.000 tir a pieno carico»: questa la pressione esercitata dal fronte di distacco della slavina che si è abbattuta sull'hotel Rigopiano, che nella zona di accumulo pesa 120.000 tonnellate. Sono i dati dei Carabinieri forestali del servizio Meteomont. La valanga aveva una massa di circa 50 mila tonnellate di neve e ha raggiunto la velocità massima di 100 chilometri orari. Si è sviluppata per circa due chilometri. Il fronte sul punto di distacco era di circa 500 metri, con uno spessore della neve di due metri e mezzo. Il pendio era ripido 35 gradi. La zona di accumulo aveva una larghezza di 100 metri e una lunghezza di 800 metri, con un manto nevoso spesso fino a quattro metri.

Intanto da sabato un “radar doppler” controlla i movimenti sulla montagna intorno all'hotel di Rigopiano per proteggere i soccorritori che continuano a lavorare per individuare ed estrarre i dispersi.

Se una massa di neve o roccia dovesse muoversi i soccorritori sentirebbero una sirena e vedrebbero accendersi un segnale luminoso. Avrebbero circa un minuto per abbandonare le loro postazioni. Il radar è stato installato 150 metri più a monte del resort. Lo spiega il professor Nicola Casagli dell'Università di Firenze, esperto di sistemi di monitoraggio e frane, centro di competenza della Protezione civile per il monitoraggio della Concordia e in altre decine di crisi in Italia, tra cui, recentemente, il crollo della strada in lungarno Torrigiani, a Firenze. «Nel momento in cui il radar dovesse registrare un movimento, si attiverebbero un segnale luminoso e una sirena per mettere in allerta le 150 persone che operano lassù, all'hotel, e che stanno facendo un lavoro in condizioni davvero proibitive», spiega il professore che in questo momento è a Penne e sta lavorando nel gruppo di esperti sul rischio valanghe presso il Centro Operativo Misto di Protezione Civile coordinato dalla Prefettura. La finestra di tempo, tra il momento in cui il radar doppler dovesse registrare un movimento di neve o roccia, e l'eventuale movimento franoso a valle, è molto breve, circa un minuto. Ma si è messa a punto e si sta perfezionando una procedura che dovrebbe consentire di migliorare la sicurezza dei soccorritori. «Il bacino sopra l'hotel - spiega il professor Casagli - è molto piccolo e quindi in caso di valanghe o crolli di roccia il tempo di preallarme è necessariamente molto breve».